Covid, Omicron 5 conquista l’Italia

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Altro che Centaurus, la sottovariante di Omicron 2 che arriva dall’India. In Italia a dominare è Omicron 5. Stando all’ultima flash survey condotta il 5 luglio da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, BA.5 è ormai predominante al 75,5%.

Al 5 luglio in Italia la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%. Quanto alle  varie sottovarianti della famiglia, oltre alla contagiosissima Omicron 5 (75,5%, range 56,7-100%), BA.1 sta ormai scomparendo, limitandosi allo 0,6% (range 0-3,1%); BA.2 è al 10,3% (range 0-33,3%) e BA.4 al 13,2% (range 0-41,7%).

Sul fronte degli ospedali, intanto, la rilevazione effettuata dalla Rete dei rianimatori Siaarti con l’Istituto Superiore di Sanità al 13 luglio indica un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati e positivi a Covid. I 155 centri che hanno comunicato i propri dati riportano alla data della rilevazione 1.252 pazienti ricoverati in terapia intensiva, di cui 211 (16,9% dei ricoverati; al 5 luglio erano il 13,5%) positivi al tampone, con un’età media di 70 anni.

Tra i pazienti positivi, quelli con sintomatologia grave riferibile a Covid-19 sono 88, cifra che rappresenta il 41,7% dei totale-positivi (erano il 35,3% e il 37,4% rispettivamente nelle due settimane precedenti). A questi dati si aggiunge quello riferito ai pazienti Covid.19 con supporto respiratorio invasivo: si tratta di 57 pazienti (27% del totale dei positivi), quando il 5 luglio erano 31 (16,6% del totale).

La situazione dei positivi ricoverati è in costante crescita, ma con Omicron 5 non assume le caratteristiche drammatiche delle prime ondate. “I dati e il trend di queste tre settimane confermano alcuni elementi – commenta il presidente Siaarti, Antonino Giarratano – primo: la pandemia non ha cessato di esistere. Secondo: il virus sta determinando una quota di malattia grave inferiore alle precedenti ondate e questo è dovuto principalmente a 2 fattori: la gran parte della popolazione è protetta da malattia grave dalla vaccinazione o dalla precedente infezione, e Omicron BA5 sembra colpire più frequentemente le vie respiratorie superiori”.

“Credo sia opportuno – dice l’esperto – iniziare una riflessione sulla presa in carico delle persone positive che tenga conto dell’attuale quadro clinico-epidemiologico, con l’obiettivo di organizzare i percorsi in modo da ottenere i migliori risultati per la gestione dei nostri pazienti nel presente ed anche nell’immediato futuro”.

Intanto la corsa di Omicron 5 sembra rallentare. “Era atteso il fatto che i contagi Covid aumentassero ancora, ma con un ritmo inferiore rispetto ai giorni e alle settimane passate. E’ l’evidenza che questa variante sta esaurendo la forza propulsiva di dare nuove infezioni“, spiega all’Adnkronos Salute Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dopo la diffusione dell’ultimo monitoraggio Covid.

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