Nefrite lupica, in Italia un anticorpo monoclonale ad hoc

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Novità per i pazienti italiani afflitti da nefrite lupica. Una patologia destinata a colpire circa il 40% dei pazienti con lupus eritematoso sistemico, a 2 anni dalla diagnosi. Il 10% di questi pazienti manifesterà una forma di nefrite lupica attiva severa. Con un rischio di mortalità circa 6 volte superiore a quello della popolazione generale.

Oggi, c’è però una nuova importante opzione terapeutica: l’anticorpo monoclonale di Gsk belimumab risponde anche ai bisogni dei pazienti con nefrite lupica. Un farmaco prodotto in Italia, a Parma, ed esportato in tutto il mondo. Si tratta del primo farmaco biologico sviluppato e approvato specificamente per il lupus in oltre 50 anni. E del primo ad aver ottenuto la possibilità di somministrazione a domicilio sottocute, in alternativa all’infusione.

“I dati dello studio Bliss-Ln evidenziano che belimumab, aggiunto alla terapia standard nella gestione della nefrite lupica attiva – spiega Barbara Grassi, direttore medico e scientifico GSK – porta a un miglioramento degli esiti a lungo termine per i pazienti, aumentando i tassi di risposta alle terapie e ritardando l’ulteriore progressione della malattia renale”.

Secondo Gabriella Moroni dell’Humanitas University di Milano, “l’autorizzazione per l’impiego di belimumab nella nefrite lupica è un importante risultato per il trattamento di questa grave complicanza per diversi motivi. In primo luogo, perchè con questo farmaco si arricchisce lo scarno armamentario terapeutico per questa forma, ma anche e soprattutto in quanto, oltre ad aumentare il numero di risposte al trattamento standard, belimumab ottiene tali risultati con un netto risparmio di corticosteroidi che sono i principali responsabili della morbilità in questi pazienti. Non meno importante, questo farmaco è l’unico che ad oggi ha dimostrato di ridurre il numero di riacutizzazioni renali che sono tra le principali cause di perdita della funzione renale. Infatti, nel medio termine i dati disponibili dimostrano che il suo utilizzo riduce la perdita di funzione renale”.

L’anticorpo monoclonale è prodotto nello stabilimento GSK di Parma, da dove viene esportato in 50 Paesi di tutto il mondo, per un totale di circa 3 milioni di fiale previsto nel 2022. In Italia è una terapia mirata che riguarda oltre 2000 pazienti, la maggior parte dei quali ha scelto l’autosomministrazione a domicilio.

Il Lupus eritematoso sistemico, ricordano da GSK, colpisce soprattutto le giovani donne, in un rapporto di 9 a 1 rispetto agli uomini. In genere, la malattia esordisce tra i 20 e i 40 anni, nel pieno della vita lavorativa e affettiva, della programmazione e delle scelte. E’ una malattia genetica del tessuto connettivo, cronica, autoimmune, caratterizzata da manifestazioni eritematose cutanee e mucose, sensibilità alla luce del sole e coinvolgimento sistemico di quasi tutti gli organi e apparati come il rene.

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