Covid e isolamento, ecco le nuove regole

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Mentre continua il calo dei ricoveri Covid negli ospedali, l’Italia rivede le sue regole per l’isolamento dei positivi. La tanto attesa circolare del ministero della Salute sull’isolamento ‘ridotto’ è infatti arrivata nella notte, dopo il parere del Consiglio superiore di sanità.

In tre pagine, firmate dal direttore alla prevenzione Gianni Rezza, si stabilisce il passaggio da 7 a 5 giorni per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati prima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni.

Questo purché venga effettuato un test Covid, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d’isolamento. Ci sono poi pazienti con una positività persistente e prolungata, che fino ad ora erano ‘bloccati’ per 21 giorni. Adesso l’isolamento si potrà interrompere al termine del 14esimo giorno dal primo tampone positivo, “a prescindere dall’effettuazione del test”.

Una decisione presa “in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza – come si legge nella stessa circolare – e del parere emesso dal Css’ il 24 agosto scorso”. Per i contatti stretti di un paziente con infezione da Sars-CoV-2 “sono tuttora vigenti” le indicazioni contenute nella Circolare del 30 marzo scorso (autosorveglianza e mascherina Ffp2 per 10 giorni).

Con la circolare si fa un passo in più verso la normalizzazione della pandemia. Ma questo comporta anche dei rischi, considerata la circolazione virale e la previsione di una nuova ondata in autunno-inverno? Fortune Italia lo ha chiesto al virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano.

“Siamo in una fase tutto sommato positiva – afferma Pregliasco – Per garantire un’accettabilità” delle misure “anche nel futuro, credo occorra fare una mediazione fra un aumento di rischio legato al fatto che dopo 5 giorni non è che non si contagia più”, e l’esigenza di tornare alla normalità.

“Ora si è anche capito che la capacità di contagio è concentrata nelle prime fasi” dell’infezione. “Dunque andiamo verso una normalizzazione, correggiamo in meglio le misure ma sempre con un occhio alla possibile necessità di restrizione. Un po’ come nel caso della scuola”,  che riaprirà senza Dad e mascherine. “C’è un desiderio e una voglia di ricominciare, quindi – conclude Pregliasco – vediamo queste novità in senso positivo”.

Intanto si lavora alla proroga dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori dei figli under 14. La proroga sarebbe fino al prossimo 31 dicembre.

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