Salute, più voce alle associazioni. Arriva l’atto di indirizzo

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Sei articoli in tutto, con un obiettivo chiaro: coinvolgere davvero le associazioni di cittadini e pazienti nelle decisioni del ministero della Salute. E’ proprio la partecipazione il ‘cuore’ del nuovo ‘Atto di indirizzo riguardante le modalità di partecipazione ai processi decisionali del ministero della Salute da parte delle associazioni o organizzazioni dei cittadini e dei pazienti impegnate su tematiche sanitarie’, firmato dal segretario generale Giovanni Leonardi.

Un documento la cui origine risale al decreto del Capo di Gabinetto del 22 aprile 2021, che aveva istituito presso il dicastero di Lungotevere Ripa un Gruppo di studio sulla partecipazione delle Associazioni di cittadini attive in sanità, con il mandato di definire il ruolo, le modalità e le forme di partecipazione ai processi decisionali ministeriali. In pratica, attivare un meccanismo per far entrare le realtà civiche e le associazioni dei pazienti davvero nella ‘stanza dei bottoni’.

In questo modo si intendeva dare corso a quanto previsto dalla scheda 14 del Patto per la salute in tema di partecipazione civica. I lavori del Gruppo di studio, coordinato dal capo della Segreteria tecnica pro tempore (inizialmente Stefano Lorusso, quindi Antonio Gaudioso), si sono conclusi con la predisposizione di un documento validato, nel corso di un evento svoltosi al ministero nel luglio scorso, da un ampio consesso di Associazioni più rappresentative, come ricorda la nota del Segretariato generale inviando alle direzioni generali del dicastero il nuovo Atto di indirizzo, adottato “previa autorizzazione” del ministro Roberto Speranza.

La struttura interna di riferimento del ministero della Salute, con il ruolo di facilitazione della partecipazione degli Enti ai percorsi istituzionali e di promozione della pratica partecipativa all’interno dell’amministrazione, è individuata nella Direzione denerale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, in particolare, nell’Ufficio 2 “Relazioni istituzionali, produzione editoriale ed eventi”.

Il coinvolgimento degli enti e delle associazioni, si precisa nell’art. 2 dell’atto di indirizzo, può realizzarsi tramite inserimento di loro rappresentanti all’interno di tavoli, osservatori, gruppi di lavoro, a seconda dell’oggetto specifico e dei percorsi istituzionali specificamente attivati dalla Amministrazione. Il coinvolgimento potrà riguardare specifici provvedimenti, piani e programmi nelle varie fasi di istruttoria e/o di definizione. E include sia enti di riferimento per la specifica area di patologie, ove costituiti, sia le associazioni di cittadini che le federazioni e reti di associazioni attive in ambito sanitario o per la promozione della salute.

Fra le altre cose, per valutare nel tempo l’effettivo impatto dell’Atto di indirizzo, è previsto un monitoraggio periodico degli effetti del percorso partecipativo (sulla base dei seguenti criteri generali: completamento dei percorsi; efficienza dei processi; produzione di output idoneo e congruente alle finalità; generazione di cambiamento percepibile della realtà). In modo da poter effettuare eventuali ‘ritocchi’.

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