Tumori, l’intesa per l’incremento dei test Ngs

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Una buona notizia, sul fronte della innovazione nella cura del tumore. La scorsa settimana la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto una intesa sul decreto del ministero della Salute che stabilisce il riparto dei fondi per l’incremento dei test Ngs (Next Generation Sequencing) finalizzati a scegliere le terapie più indicate nei pazienti affetti da tumore al polmone metastatico.

Questi pazienti potranno ottenere, in tutte le regioni italiane, le tecniche di sequenziamento genico di nuova generazione per la valutazione simultanea di numerose alterazioni molecolari e accedere a terapie mirate.
Una ottima notizia, dicevamo, perché attualmente i test non sono inseriti nei Livelli essenziali di assistenza (punto dolente sul quale ritorneremo più avanti) e quindi, senza fondi adeguati, ad oggi alcune Regioni li assicurano extra budget e altre no, creando quel meccanismo di diseguaglianze sanitarie che noi cittadini conosciamo purtroppo assai bene.

Anche laddove l’accesso a questi test innovativi è garantito, sappiamo bene che le apparecchiature, molto sofisticate, per eseguirli non sono presenti in maniera uniforme sul territorio nazionale. Lo abbiamo evidenziato anche in una nostra indagine dello scorso marzo sull’accesso alla medicina personalizzata in oncologia.

Ora, seppur con diversi mesi di ritardo rispetto alle previsioni (si stabiliva “entro sessanta giorni” dall’entrata in vigore della legge di Bilancio dello scorso dicembre), sulla base di questa Intesa le Regioni potranno accedere ai 5 milioni di euro stabiliti in Legge di Bilancio 2022 (per gli anni 2022 – 2023) e quindi ottenere un rimborso per l’utilizzo dei test. Si ribadisce quindi la centralità del test Ngs per le neoplasie metastatiche del polmone nella decisione terapeutica, e allo stesso tempo – notizia importante per un Paese afflitto dalle disuguaglianze di accesso in sanità – si definisce una regola sulle caratteristiche dei laboratori di biologia molecolare che potranno eseguire i test (che dovranno avere una comprovata esperienza nell’utilizzo dei test NGS da almeno 2 anni) e si stabilisce un costo di rimborso del Ssn alle Regioni per la prestazione non superiore a 1.150 euro che fino oggi poteva presentare differenze notevoli tra regione e regione.

Le risorse economiche saranno ripartite tra le singole Regioni individuando i pazienti eleggibili al trattamento sulla base dei casi stimati dal Rapporto Aiom-Airtum 2021 di adenocarcinoma metastatici.

Dall’analisi della tabella di riparto tuttavia si evince che le risorse basteranno per garantire il trattamento a circa 4300 delle 9800 persone affette da adenocarcinoma metastatico, dunque a circa il 44% dei pazienti eleggibili. Da qui la prima perplessità – non sul merito del Decreto che rappresenta un decisivo passo in avanti per il diritto all’accesso alla medicina personalizzata – quanto sull’entità dei fondi stanziati in Legge di Bilancio (5 mln) che appare, a tutti gli effetti, assolutamente inadeguata a soddisfare il bisogno.

L’elenco delle neoplasie in cui la tecnologia Ngs è raccomandata, inoltre, è soggetto a continui aggiornamenti sulla base delle nuove conoscenze scientifiche. Grazie ai progressi nella ricerca il numero di pazienti affetti da neoplasie solide potenzialmente candidabili è destinato a crescere negli anni, così come è aumentato e continua ad aumentare il numero di biomarcatori molecolari da testare in quanto potenziali bersagli terapeutici.

Per questo auspichiamo che, a garanzia di equità d’accesso, si lavori affinché si mettano a disposizioni maggiori risorse e che le stesse siano garantite per più anni oltre il 2023. Per far questo, basterebbe che i test Ngs fossero inseriti nei Livelli essenziali di assistenza, almeno per i tumori per i quali sono attualmente raccomandati dalle linee guida europee. Per cominciare a curare le disuguaglianze territoriale, che sono la più grande patologia del nostro Servizio Sanitario nazionale, basterebbe ricominciare a parlare dei Lea.

Ma a bloccare i Lea previsti sin dal 2017 e tutte le prestazioni anche innovative introdotte di seguito, come appunto i test Ngs, è la mancata approvazione del Decreto tariffe. E guarda caso, anche qui, sarebbe servita, nella stessa seduta dello scorso 28 settembre, una bella intesa fra Stato e Regioni che invece non c’è stata, ma che ci auguriamo arrivi al più presto.

*Valeria Fava, responsabile politiche della salute di Cittadinanzattiva

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