Pfizer vs Moderna, la guerra dei vaccini a mRna

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Dietro le quinte del duello legale fra le aziende che hanno vinto la corsa ai prodotti anti-Covid. Al centro però c’è una tecnologia che promette di rivoluzionare le cure. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022.

Il fronte del pharma, unito dalla lotta a Covid-19, si infrange sui brevetti della tecnologia a mRna. Ha fatto scalpore la notizia della battaglia legale fra la biotech Moderna e il colosso farmaceutico Pfizer.

L’azienda con sede a Cambridge (Massachusetts) dopo un lungo silenzio ha annunciato l’intenzione di portare in tribunale Pfizer e il suo partner BioNTech, accusandoli di aver usato per i loro vaccini anti-Covid una tecnologia che violerebbe i brevetti depositati da Moderna fra 2010 e il 2016.

Risultato? Una serie di cause legali sia negli Stati Uniti (Massachusetts), che in Germania (Düsseldorf). Al centro della controversia, proprio la tecnologia a mRna che ha scatenato i timori dei no-vax. Una tecnologia fondamentale per lo sviluppo del vaccino di Moderna, Spikevax®. Ebbene, l’azienda accusa senza mezzi termini le ‘rivali’ Pfizer e BioNTech di aver “copiato questa tecnologia, senza permesso” per realizzare il loro Comirnaty®.

“Facciamo causa per proteggere la nostra piattaforma tecnologica innovativa a mRna che abbiamo sperimentato, investendo miliardi di dollari nella sua creazione, e quindi brevettato durante il decennio precedente alla pandemia di Covid-19”, ha chiarito Moderna. L’azienda non chiede di togliere dal mercato il vaccino dei rivali (o le sue versioni aggiornate), né pretenderà un risarcimento di tipo economico sulle vendite di questi prodotti nei Paesi a basso e medio reddito del programma Covax. Ma intende chiarire una volta per tutte la questione davanti a un giudice. Obiettivo: tutelare un ‘tesoretto’ di tecnologie che si riveleranno una miniera d’oro, ma soprattutto di farmaci e vaccini.

Ecco il perché di questa mossa così poco diplomatica, ad anni di distanza dal debutto sul mercato dei vaccini anti-Covid. Ma quali sono le prospettive della tecnologia a mRna? Lo abbiamo chiesto a Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Irccs Istituto Tumori Regina Elena, autore di ‘Storie di vaccini. Dal vaiolo al coronavirus, tra sfide e successi’ (la Bussola). Ciliberto non ha dubbi: la pandemia è stata solo l’inizio. L’Rna cambierà il volto delle terapie. “Basta dare un’occhiata alle pipeline di Moderna e di BioNTech – sottolinea – per trovare tutta una serie di prodotti in varie fasi di sviluppo basati proprio su queste tecnologie: da nuove terapie mirate contro malattie genetiche e tumori rari, a soluzioni per patologie metaboliche, oltre naturalmente a numerosi vaccini”.

“Le tecnologie – precisa lo scienziato – non nascono mai all’improvviso. Il grande successo dei vaccini a mRna è frutto di un lavoro decennale, e i vaccini anti-Covid daranno la stura a tutta una serie di futuri prodotti a mRna”. Proprio considerate le performance degli anti-Covid e la rapidità degli ‘adattamenti’ alle varianti, è facile prevedere che “anche i vaccini classici come quelli per l’influenza prima o poi verranno prodotti con la tecnologia a Rna”, continua l’esperto.

 

Rna, istruzioni per l’uso 

L’Rna, o acido ribonucleico, converte le informazioni genetiche del Dna in proteine. Mentre il Dna è una molecola a doppia elica più stabile, l’Rna in natura si ritrova più frequentemente come un singolo filamento, cosa che lo rende facilmente degradabile.

Esistono tre tipi diversi di Rna, coinvolti nella sintesi delle proteine:

  • L’Rna messaggero (mRna) depositario delle informazioni
  • L’Rna ribosomiale (rRna) che collabora con i ribosomi per trasformare le informazioni del messaggero in proteine
  • L’Rna di trasporto (tRna) necessario per la traduzione del messaggero in proteine

 

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di ottobre 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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