Diabete, una nuova organizzazione per gestire le cure

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Prima della pandemia veniva definita un’epidemia: solo in Europa, nel 2021, ci sono stati 1,1 milioni di morti legati al diabete. Una malattia che in Italia, secondo i dati del ministero della Salute (relativi sempre al 2021), colpisce il 6-7% di italiani, ovvero circa 3,5 milioni di persone, con un’incidenza che sale al 21% negli ultra 75enni (e al 9% fra i 50 e i 69 anni). Statisticamente nel 10% dei casi si tratta di diabete di tipo 1, dunque la stragrande maggioranza dei pazienti è colpita da diabete di tipo 2.

Anche solo questi numeri bastano a dare un’idea dell’impatto della malattia sulla salute pubblica e dell’importanza di ridurre i fattori di rischio e garantire un’adeguata presa in carico di tutti pazienti.

Gutenberg Educational, in collaborazione con Fondazione per l’Innovazione e la Sicurezza in Sanità e grazie al contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim e Lilly, ha deciso di organizzare un momento di confronto sul tema. L’appuntamento è per il 26 ottobre a Palazzo Wedekind, in Piazza Colonna 366, a Roma (dalle ore 10.30 alle 17)

Alla presenza dei direttori generali delle principali Asl italiane, di funzionari dell’Agenas e di esperti del settore, si aprirà un dibattito e un confronto sulla capacità del sistema sanitario pubblico di favorire, in futuro, come richiesto dal Pnrr una nuova presa in carico di tutti i pazienti con diabete.

Fondamentale la promozione della prevenzione primaria e secondaria della malattia, in particolare in quelle sotto-popolazioni che – a causa del livello socio-culturale o per l’area di residenza (aree interne) – hanno minore facilità di accesso alle cure.

“Alla qualità della cura – ricorda Vasco Giannotti, presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità – dovrà essere affiancata un’organizzazione capace di garantire equità di accesso, monitoraggio degli esiti, sapendo che questo approccio produce una riduzione dei costi legati all’ ospedalizzazione e alla assistenza sociale”.

Nel corso di questa giornata di studi si parlerà di:

• Prevenzione primaria (stili di vita) e secondaria (diagnosi precoce);
• Aderenza alla terapia e controllo metabolico;
• Approccio multi-professionale (Team – Rete cure primarie – raccordo ospedale-territorio);
• Uso e prescrizione appropriata dei farmaci con particolare riferimento alle nuove categorie
terapeutiche di recente introduzione con la Nota 100 (inibitori del SGLT2, agonisti recettoriali del
GLP1, inibitori del DPP4) per la riduzione delle complicanze cardio-cerebro vascolari e renali;
• Monitoraggio esiti di salute, in primis per zona-distretto.

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