Covid in Italia cresce ancora, perchè i lockdown non sono la soluzione

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Mentre l’inverno si avvicina – e in Cina i casi Covid hanno segnato un record dall’inizio della pandemia – i contagi settimanali crescono anche in Italia e l’indice di contagiosità Rt torna a superare la soglia epidemica. Secondo gli ultimi dati della Cabina di regia, l’incidenza è infatti di 388 casi ogni 100.000 abitanti (18-24 novembre), contro i 353 su 100.000 della settimana precedente.

Il virus circola molto, considerata anche la sottostima dei casi dovuta al fatto che ormai spesso si ricorre ai tamponi fai da te. Ma Sars-Cov-2 non è il solo patogeno di stagione: continua a crescere anche l’influenza, e non mancano i virus gastrointestinali che durano un paio di giorni ma possono essere piuttosto violenti.

Covid in Italia

Ma torniamo a Covid-19: secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità nel periodo 02-15 novembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,04 (range 0,80-1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente – quando era a 0,88 – e superiore alla soglia epidemica. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero aumenta e si trova appena sopra la soglia epidemica: Rt=1,07 (1,04-1,10) al 15 novembre contro Rt=0,96 (0,93-1,00) all’8 novembre.

La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella delle persone tra 50-59 anni, con un’incidenza pari a 484 casi per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. L’incidenza, comunque, continua a crescere l’incidenza in tutte le fasce di età.

A fronte di questa nuova ‘ondata’ d’autunno, la situazione degli ospedali non appare preoccupante. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2,5% (rilevazione al 24 novembre) contro il 2,5% del 17 novembre. Nelle aree mediche a livello nazionale si sale al 12,0% (24 novembre) contro l’11,0% (17 novembre).

In dettaglio nella settimana 18-24 novembre si registrano: 229.135 nuovi casi positivi, +10,0% rispetto alla settimana precedente (n.208.361). I morti sono 580, +8,8% rispetto alla settimana precedente (533), mentre il tasso di positività è al 17,9%, +0,4% rispetto alla settimana precedente (17,5%).

La questione lockdown e il caso Cina

Mentre nel nostro Paese le misure sono state eliminate, e le mascherine restano solo nelle strutture sanitarie, in Cina si richiude, fra le proteste della popolazione. “Il problema del lockdown in Cina è molto più politico che scientifico – sottolinea a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia molecolare responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – L’obiettivo Zero Covid non esiste con questo virus, in particolare con Omicron 5 e lo sciame di sotto-varianti, da Cerberus a Gryphon“.

Il punto è che, secondo Ciccozzi, “proprio le caratteristiche di queste sottovarianti e forme ricombinanti di Omicron 5 non permetteranno mai il contagio zero. La Cina punta però a questo obiettivo e sceglie di perseguirlo attraverso lockdown molto duri, separando le persone. Intanto però nel Paese i contagi aumentano, in aree dove la popolazione è molto presente e fitta”.

Ciccozzi non ha dubbi: “L’obiettivo Covid Zero, con questo virus, purtroppo è impossibile – ribadisce – Non solo in Cina, ma in tutto il mondo”. Resta la convivenza, e l’attenzione ad anziani e fragili: ancora oggi sono i più a rischio in caso di contagio.

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