Covid, le previsioni di Fauci per gli Usa e i timori per la Cina

Anthony Fauci
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“Non credo che negli Stati Uniti ci sarà una nuova ondata di casi di Covid il prossimo inverno come quelle dei due anni precedenti“, ha detto Anthony Fauci martedì nella conferenza stampa finale come capo consigliere medico del Presidente Biden.

Fauci, celebrato per i suoi 54 anni di servizio pubblico e diffamato come capro espiatorio della risposta alla pandemia Covid-19 nel Paese, in conferenza stampa ha incoraggiato fortemente gli americani a richiedere vaccini e dosi di richiamo, citando un nuovo studio che ha dimostrato come gli ultimi booster offrano una migliore protezione contro le nuove varianti.

“Non voglio vedere nessuno ricoverato in ospedale e non voglio vedere nessuno morire di Covid. Che sia un repubblicano di estrema destra o un democratico di estrema sinistra, non fa alcuna differenza per me”, ha detto Fauci all’inizio della conferenza, riflettendo sul suo incarico di consigliere medico e sottolineando come le sue politiche su mascherine e vaccini siano diventate bandiere di parte negli Stati Uniti.

Contrastare il numero di casi

La conferenza stampa è stata a più riprese turbata dai giornalisti che urlavano domande a Fauci sull’origine di Covid-19 – argomento controverso negli Stati Uniti dopo l’ipotesi avanzata dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che il virus avesse avuto origine in un laboratorio in Cina. Oggi la Cina, dove c’è molto meno clamore e molte meno conferenze stampa sui controlli Covid, sta affrontando un inverno molto diverso.

I casi in Cina stanno aumentando vertiginosamente verso livelli che non si vedevano da aprile 2021 e il Governo sta cercando di chiudere ancora una volta vaste aree del Paese per evitare che altri casi si diffondano applicando la sua politica zero Covid.

Sono stati riportati 28.000 nuovi casi di Covid nel Paese, a causa di focolai a Pechino, nel centro manifatturiero meridionale di Guangzhou e nella città sud-occidentale di Chongqing. Anche se sono molti meno dei 42.200 casi segnalati ogni giorno negli Stati Uniti dal Cdc la scorsa settimana, gli analisti fanno notare che l’alto numero di casi potrebbe mettere a repentaglio la politica zero-Covid della Cina.

L’economista Larry Hu, responsabile cinese di Macquarie, ha dichiarato martedì che “la Cina potrebbe aver già superato il punto di non ritorno, poiché è improbabile che si possa tornare a ‘zero Covid’ senza un altro blocco duro in stile Shanghai”.

Malcontento in Cina per i lockdown

La Cina è stata un’eccezione rispetto agli altri Paesi sviluppati per il suo continuo uso dei lockdown come principale metodo di controllo dei contagi. La politica zero Covid ha colpito la sua economia negli ultimi due anni, mettendo in crisi le catene di approvvigionamento globali e minacciando la crescita del Pil.

I recenti lockdown non solo hanno avuto un impatto negativo (20%) sull’economia cinese in termini di Pil, livelli che non si vedevano dal picco di aprile (21,2%) – secondo l’economista Ting Lu, responsabile cinese di Nomura, – ma hanno anche suscitato proteste non comuni da parte di persone che reclamano la loro libertà.
“Quello che potrebbero fare ora i politici è tentare di rallentare la diffusione del virus, appiattire la curva dei contagi, rafforzando i controlli Covid”, ha consigliato Hu nell’ultimo rapporto di Macquarie.

Hu ha segnalato che Pechino avrebbe mostrato segni di disponibilità a riaprire nei prossimi sei-nove mesi, ma ha aggiunto che “la strada per la riapertura è destinata a molti stop-and-go”. Secondo le stime di Nomura, circa 412 mln di persone in Cina sono stati colpiti in questo mese dai lockdown dopo che i funzionari locali hanno inasprito le restrizioni sulle attività commerciali e sociali a causa dell’aumento dei casi.

Tuttavia, gli analisti sottolineano che sta diventando più difficile tracciare i dati poiché la Cina implementa le restrizioni Covid senza darne comunicazione pubblica. “Sta diventando sempre più difficile monitorare la situazione effettiva dei lockdown locali della Cina a causa dell’ultima riclassificazione delle aree a rischio e della pratica di attuare i blocchi senza fare annunci pubblici”, afferma il rapporto.

Le autorità cinesi hanno anche implementato test del virus più frequenti nelle città, ordinato ai ristoranti di sospendere la consumazione di pasti nei locali e chiuso i centri commerciali. Pechino ha rinviato lo Zhongguancun Forum incentrato sulla tecnologia, che doveva iniziare questa settimana.

Stati Uniti vs Cina

La scorsa settimana Anthony Fauci ha detto al programma radiofonico “Conversations on Health Care” che gli Stati Uniti si stanno avvicinando a un difficile momento di svolta per Covid con l’arrivo dei mesi freddi e la comparsa di nuove varianti Omicron che sfuggono all’immunizzazione. Circa 300 americani al giorno muoiono ancora di Covid-19 ma i funzionari sanitari federali hanno dichiarato, alla conferenza stampa di martedì, che ora è possibile prevenire quasi ogni morte attraverso la vaccinazione e le cure.

I funzionari federali hanno detto anche che stanno osservando le nuove sottovarianti Omicron BQ.1 e XBB. Mentre XBB ha preso piede significativamente in Paesi come il Bangladesh e Singapore ed è stata definita una delle varianti che più sfuggono alla copertura vaccinale da sempre, BQ.1 sta rapidamente crescendo come ceppo dominante negli Stati Uniti, avendo superato la variante BA.5 la scorsa settimana, secondo il Nowcast dei Centri per il controllo e la prevenzione.

L’articolo originale è su Fortune.com

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