Tsunami influenza, appello dei medici per mascherine e vaccini

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Dopo anni di Covid-19, e preoccupazioni per la possibile compresenza dei virus influenzali, ormai ci siamo. I casi di influenza e sindromi simili si stanno impennando, e sono già milioni gli italiani finiti a letto con febbre e alta e dolori alle ossa.

L’abbiamo chiamata su Fortune Italia influenza dei record, ma i camici bianchi temono uno tsunami. “Mai negli ultimi 15 anni abbiamo dovuto confrontarci con un picco influenzale paragonabile a quello che stiamo registrando in queste settimane. È vitale che i soggetti a rischio scelgano al più presto di vaccinarsi, altrimenti rischiamo di dover vivere mesi drammatici”. Non usa mezzi temini Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg (Federazione nazionale medici di medicina generale), preoccupato per un’influenza di stagione che si sta rivelando ben più aggressiva di quanto fosse possibile prevedere. I medici di famiglia sono i primi a fare i conti con l’ondata di casi arrivati in anticipo rispetto al solito, come ha segnalato anche il presidente della Fnomceo Filippo Anelli nei giorni scorsi. 

Ad allarmare i medici di medicina generale della Fimmg sono i dati della curva dell’epidemia influenzale, che mostrano una diffusione del virus enorme ed estremamente precoce. Tanto che i medici prevedono che di questo passo si raggiungerà il picco addirittura prima di Natale.

“Se Covid ci ha insegnato che la fase di picco è quella oltre la quale inizia poi la discesa – ricorda Silvestro Scotti – è anche da considerare che scavallare la “vetta”, se non ci si protegge con il vaccino, potrebbe avere un prezzo molto alto in termini di vite. Guardando ai dati attuali, infatti, l’andamento fa pensare ad un picco assai superiore a quello delle epidemie passate. Per usare un’immagine che possa rendere l’idea, è come se ci stesse per travolgere uno tsunami. Infatti, l’aumento dei casi, come abbiamo imparato per il Covid, comporta conseguentemente aumento di complicanze e di mortalità”.

Fimmg segnala un pericoloso effetto psicologico generato dalla pandemia. “Molti cittadini credono ormai che l’influenza non sia più un rischio, ritenendo che solo Covid possa mettere a rischio la salute e considerando l’influenza con grande sufficienza. Non è così”. Mai come quest’anno, l’influenza di stagione si sta mostrando aggressiva, caratterizzata da una febbre molto alta, sintomi respiratori e qualche volta gastroenterici. L’aumento dei casi sta mettendo sotto pressione i medici di famiglia, subissati da telefonate e messaggi, ma anche gli ospedali nei quali si registra un forte aumento dei ricoveri. E già arrivano segnali di sofferenza dai pronto soccorso.

Ma cosa sta succedendo? “Negli ultimi due anni – spiega Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica – l’uso delle mascherine e le norme igieniche adottate contro Covid hanno limitato moltissimo la diffusione del virus influenzale. Complice la voglia di tornare alla normalità, quest’anno le norme di cautela sono considerate ormai superate e la campagna vaccinale è andata malissimo, ma è un errore. Quello che serve è una combinazione di misure quali la vaccinazione, sia contro il Covid che contro l’influenza, e l’intensificazione di misure di sanità pubblica. La risposta individuale ad emergenze epidemiologiche non è sufficiente a proteggere la popolazione, serve un approccio pubblico, coordinato e basato sull’evidenza scientifica”.

Il messaggi dei medici di famiglia è chiaro: proteggersi con mascherine e una buona igiene delle mani, ma anche prolungare oltre il mese di dicembre, per l’intero mese di gennaio, la campagna di vaccinazione antinfluenzale. “Dobbiamo assolutamente cercare di evitare che, raggiunto il picco, questa incidenza del virus si mantenga per più delle una o due settimane solite prima della discesa, creando seri problemi sino a primavera inoltrata. Quindi – conclude Scotti – è bene vaccinarsi il più presto possibile e continuare ad adoperare mascherine”.

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