Doveva essere la soluzione hi-tech per il tracciamento dei contagi Covid, ma in realtà l’App Immuni – che secondo i dati presenti sul sito Immuni sarebbe stata scaricata da 20,9 milioni di italiani nelle fasi più ‘calde’ della pandemia, con (appena) 196mila notifiche inviate – non è mai decollata. Risultato? Dopo i fasti legati al green pass e quella che si può definire una lunga fase di agonia, l’App Immuni sarà dismessa.
A darne notizia è stato il ministero della Salute. Dal 31 dicembre, dunque, diremo addio alla Piattaforma unica nazionale per la gestione del Sistema di allerta Covid-19 e all’App Immuni, “che ha avuto la finalità di allertare le persone entrate in contatto stretto con soggetti risultati positivi”. Ma che, di fatto – con l’eccezione di un ritorno in auge appunto nel periodo in cui c’è stato l’obbligo di green pass, per scaricare e conservare i certificati verdi – è stata un flop.
Dalla stessa data, fa sapere il dicastero di Lungotevere Ripa, verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato dal ministero della Salute ai sensi dell’articolo 6 del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, convertito con modificazioni dalla legge 25 giugno 2020, n. 70.
Con il 2023 l’App Immuni non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei). Sugli smartphone dove è già stata installata, non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti della App per le finalità del contact tracing digitale di Covid-19.
L’applicazione non sarà più utilizzabile per l’acquisizione delle Certificazioni verdi Covid-19, ma solo per conservare quelle già ottenute. Il ministero fa sapere che sarà possibile recuperare le Certificazioni verdi Covid con gli altri strumenti online disponibili: App IO, Fascicolo Sanitario Elettronico oppure direttamente sul sito www.dgc.gov.it. Tutto sommato, dunque, l’App Immuni potrà finire nel cestino.
