Psicologia e lavoro, i papà hanno una marcia in più

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Li vediamo al parco con la carrozzina, armati di biberon (o di pazienza sulle piste di pattinaggio). I papà hanno una marcia in più, utile anche sul lavoro: vivere attivamente la genitorialità migliora infatti la flessibilità (76%), la leadership (73%) e le competenze relazionali (72%). E a dircelo sono proprio loro.

La ‘fotografia’ emerge dall’indagine dell’Osservatorio Vita – Lavoro di Lifeed, i cui risultati sono stati resi noti in occasione della Festa del papà. L’indagine è condotta su un campione di 1.125 partecipanti ai percorsi formativi dell’EdTech company che, attraverso la piattaforma di self-coaching digitale life-based, trasforma le esperienze di vita in efficaci palestre per la formazione delle competenze soft.

Rispetto alle neomamme, i neopapà si sentono più motivati e pieni di energie (88% contro  69%), forse anche perchè non hanno affrontato parto e gravidanza, ma anche più responsabili e maturi (84% contro 78%). Allo stesso tempo, i padri sembrano sentire meno la fatica della conciliazione tra vita privata e lavorativa, riportata solo da un papà su tre (33%) rispetto a 6 neo mamme su 10. Insomma, diventare genitori pesa di più sulle donne.

Papà e competenze

Ma attenzione, le competenze che si sviluppano con la pratica della paternità sono quelle di cui il mondo del lavoro ha sempre più bisogno. Infatti, dall’indagine emerge che vivere attivamente il ruolo di padre permette di allenare: come gestione dello stress e dell’imprevisto, e flessibilità riportata, appunto, dal 76% dei padri.

Migliorano anche le capacità di guida e leadership (73%) e con la paternità si delinea anche una più chiara visione del futuro. L’esercizio della paternità migliora inoltre le competenze relazionali, come l’empatia, l’ascolto e la collaborazione (72%).

Come cambiano i papà

“I dati del nostro Osservatorio – commenta Martina Borsato, Research & Innovation Senior Analyst di Lifeed, società di education technology a impatto sociale – ci riportano una fotografia dei padri aperti al viaggio della genitorialità. I papà di oggi sono consapevoli che un figlio porterà una nuova visione del mondo e una trasformazione di sé, che vuol dire maturità, forza e nuova capacità di mettere insieme la vita dentro e fuori dal lavoro. Un insieme di competenze che magari non avevano, o non sapevano di avere, che li arricchisce come persone ma anche professionisti. È il segnale di un vento nuovo che sta finalmente soffiando nella giusta direzione, starà alle aziende individuare queste nuove competenze e trasferirle in azienda”.

Non solo. L’81% dei papà ha riconosciuto di aver trasferito sul lavoro le competenze allenate grazie alla nascita di un figlio.

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