Vaccini e anziani, l’indagine

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Ci hanno permesso di uscire dalla pandemia di Covid-19, proteggendoci da forme gravi e decessi. Nonostante ciò i vaccini sembrano essere vittima del loro successo, con una pesante campagna denigratoria che corre sui social (e non solo). Le vaccinazioni sono però un investimento importante in salute, anche nell’età adulta, specialmente tra i soggetti fragili e gli anziani maggiormente esposti alle infezioni.

Se ne è parlato all’incontro “Investire sul futuro: la prevenzione vaccinale come volano di salute, benessere e sostenibilità”, organizzato a Roma, presso il dicastero di Lungotevere Ripa. “L’importanza delle vaccinazioni per la popolazione adulta e anziana è un tema al centro delle politiche condotte dal ministero della Salute a tutela della salute pubblica e individuale, con un’offerta vaccinale attiva, gratuita e omogenea su tutto il territorio nazionale – ha ricordato in una nota il ministro della Salute, Orazio Schillaci – L’Italia è tra gli Stati europei con maggiore longevità e in futuro si prospetta un ulteriore invecchiamento della popolazione che porta con sé un incremento delle malattie croniche e una perdita di autonomia che colpisce maggiormente gli anziani con reddito più basso. Promuovere la cultura della vaccinazione attraverso campagne di comunicazione mirate rappresenta un tassello importante a tutela della salute degli anziani”.

Un Paese che invecchia

Entro il 2030 il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni aumenterà di oltre un terzo, raggiungendo 1,4 miliardi. E l’Italia, lo sappiamo, è uno dei Paesi più longevi, confermandosi al secondo posto tra i 27 Stati dell’Unione Europea, con 83,6 anni, dopo la Spagna.

Invecchiare in buona salute dovrebbe essere l’obiettivo prioritario delle strategie nazionali, europee ed internazionali ma in quest’ottica ci sono ancora molti passi da compiere. Oltre ad essere un ‘patrimonio’ in grado di evitare gravi malattie e morti sia nei bambini che negli adulti, i vaccini rappresentano anche un ‘tesoretto’ da centinaia di milioni di euro, in termini di costi risparmiati ogni anno dal Ssn e dalla società in generale, hanno detto gli esperti intervenuti all’iniziativa promossa da Adnkronos insieme a Senior Italia Federanziani e Federsanità Anci, con il contributo non condizionante di Gsk.

Anziani e vaccini

Secondo il sondaggio condotto da Senior Italia FederAnziani nel mese di marzo su circa 1.400 soggetti over 65, è emerso un buon livello di conoscenza generale su questi prodotti, ma esistono ancora margini di intervento. Il 42% del campione infatti conosce i vaccini – non solo quelli contro l’influenza, ma anche le vaccinazioni contro pneumococco o fuoco di Sant’Antonio ad esempio –  è informato sulla gratuità e sa di avere diritto alla somministrazione ma, contemporaneamente, ben il 24% non riceve informazioni o ne ha troppo poche.

Circa 1/3 del campione (34,3%) conosce questi vaccini grazie al proprio medico mentre più del 2% del campione ne ignora del tutto l’esistenza. Alla domanda se sono a conoscenza che il Servizio Sanitario nazionale raccomandi la somministrazione di alcuni vaccini per adulti ed anziani e li renda usufruibili gratuitamente, quasi l’80% degli intervistati risponde di sapere dell’accesso gratuito alla somministrazione dei vaccini, il 15,3% dichiara di avere ricevuto poche informazioni mentre il 4,4% afferma di non averne mai sentito parlare.

Prodotti studiati per gli adulti

Quando si parla di vaccini si pensa subito ai bambini, ma oltre l’80% dei prodotti in fase di sviluppo è destinato agli adulti. Uno studio della Johns Hopkins University ha analizzato gli effetti degli investimenti in prevenzione sul contenimento della spesa sanitaria: per ogni dollaro speso in vaccini se ne risparmiano 16 per le spese mediche e 28 dollari per costi indiretti legati alla produttività del lavoro, in totale 44 dollari.

L’impatto della prevenzione

Una recente ricerca di Altems ha considerato il numero di casi per influenza, malattia pneumococcica e herpes zoster nella popolazione italiana occupata, malattie oggi prevenibili grazie alla presenza di vaccini efficaci. L’impatto annuo complessivo è di circa 1,1 miliardi di euro, di cui 185 milioni relativi alla parte fiscale e 915 milioni a quella previdenziale.

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