Al Bambino Gesù crescono i ricoveri da fuori Regione

Bambino Gesù
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Arrivano con mamma e papà da tutta Italia, spesso anche dall’estero. Nel 2021 sono stati  2,4 milioni le prestazioni e 28mila i ricoveri all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il 30% da fuori Regione. 

Un numero in crescita, quello dei bambini provenienti da tutta Italia e dall’estero assistiti dalla struttura pediatrica capitolina, che spicca nel report della Corte dei Conti sulla mobilità sanitaria interregionale: dal 2012 al 2021 l’ospedale del Gianicolo ha incassato 2,05 mld di euro. Ne parliamo nella seconda puntata del focus di Fortune Italia sulla mobilità sanitaria. 

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Un caso unico

Quello del Bambino Gesù è un caso peculiare in una Regione, il Lazio, che ha un saldo negativo per quanto riguarda la mobilità sanitaria. Per dire, tanti pazienti vengono per farsi curare, ma molti di più scelgono centri fuori dai confini del Lazio. Ebbene, nel centro d’eccellenza pediatrico arrivano piccoli da tutto il mondo: 510 dall’estero solo nel 2021, 97 dei quali curati a titolo umanitario.

Come si legge nel Bilancio di sostenibilità dell’Ospedale pediatrico, nel 2021 sono cresciuti del 5,2% i ricoveri di pazienti provenienti da fuori regione: 8.223 (pari al 29% del totale) e sono aumentati dell’1,5% quelli di bambini e ragazzi con cittadinanza straniera (3.855, pari al 14% del totale). Tra questi anche quelli provenienti da ben 76 Paesi (28 europei, 20 africani, 15 asiatici e 13 americani).

Eccellenza in pediatria

Nella struttura vengono eseguiti interventi a elevata complessità, che richiedono personale esperto e apparecchiature particolari: nel 2021 sono state oltre 31.500 le procedure chirurgiche e interventistiche, con 358 trapianti. In particolare, 208 di midollo (di cui 141 da donatore esterno, allogenico); 23 di fegato (di cui 4 da vivente); 31 trapianti di rene (12 da vivente); 9 trapianti di cuore e 1 di polmone; 50 trapianti di homograft (valvole cardiache); 18 di membrana amniotica e 18 i trapianti di cornea. All’attività trapiantologica si aggiungono anche 7 impianti di cuore artificiale.

L’accoglienza delle famiglie

Con il 29% dei ricoveri per pazienti da fuori regione e un numero rilevante di bambini che provengono dall’estero, le attività di accoglienza e i servizi messi a disposizione dei nuclei famigliari hanno un ruolo centrale al Bambino Gesù.

Per ogni bambino, a spostarsi è una famiglia. Ebbene, le famiglie ospitate in accoglienza alloggiativa nel 2021 sono state 2.306, per un totale complessivo di quasi 80.000 notti/persona garantite a titolo gratuito. I pazienti e le famiglie seguite dai servizi sociali dell’Ospedale sono state 1.722, di cui il 41% di origine straniera.

L’accordo con la Calabria

Ogni anno circa 10mila i bambini provenienti dalla Calabria raggiungono il Bambino Gesù di Roma ricevere per cure mediche. Proprio per contrastare la mobilità sanitaria e offrire cure di qualità vicino casa, nei mesi scorsi è stato siglato un accordo di collaborazione tra l’Ospedale della Santa Sede e la Regione Calabria.

L’accordo, della durata di 3 anni, prevede una serie di attività realizzate dal Bambino Gesù in collaborazione con le strutture, gli specialisti e i pediatri calabresi. Obiettivo, potenziare la rete pediatrica regionale, migliorare la capacità di risposta sul territorio e contenere la migrazione sanitaria nel settore pediatrico.

L’intesa prevede anche la realizzazione di un progetto di telemedicina con attività di teleconsulto con i pediatri della Regione, televisite di follow-up e telemonitoraggio dei pazienti calabresi, con particolare attenzione ai bambini in cura per patologie complesse che prevedono un piano assistenziale integrato.

I conti

Nel 2021 l’Ospedale ha prodotto 383 milioni di euro di valore aggiunto, inteso come valore generato nello svolgimento della sua attività istituzionale e distribuito agli interlocutori dell’Ospedale: 43,5% al personale, 46,2% ai partner commerciali, 5,8% ai partner della ricerca.

I ricavi complessivi sono stati 401,4 milioni di euro (+1,8% rispetto al 2020) a fronte di 386,2 milioni di costi (-5,4%). I ricavi provengono principalmente dalle prestazioni sanitarie (78%) seguite da contributi e sovvenzioni (12%), dai proventi per la ricerca e la sperimentazione (6,5%) e altri proventi.

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