Carenza di medici e infermieri, alleanza a tre

da destra:Anelli Mangiacavalli e Milanese
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Un’alleanza tra medici, infermieri e cooperative sanitarie, per far fronte a un serio problema per la sanità pubblica: la carenza di medici e infermieri, che ormai in Italia ha superato il livello di guardia. Un fenomeno che rischia di far saltare la riforma della sanità territoriale messa in campo con il Pnrr e il decreto 77/2022 e crea seri problemi anche all’assistenza ospedaliera, soprattutto per quanto riguarda l’emergenza-urgenza. E, talvolta, alimenta episodi di violenza e aggressione in corsia.

Per questo le Federazioni dei medici, degli infermieri e delle cooperative sanitarie e sociosanitarie (rappresentate da Confcooperative Sanità) hanno costituto un gruppo di lavoro congiunto sulle carenze, con lo sviluppo delle professioni mediche e infermieristiche anche attraverso lo strumento cooperativo.

L’accordo, formalizzato a Roma da Fnomceo, Fnopi e Confcooperative Sanità prende da subito le distanze dalle modalità di ingaggio del personale medico e infermieristico con metodi che favoriscono pratiche speculative ai danni del Ssn senza programmazione, con impatti negativi sugli assistiti, sui professionisti, sugli operatori privati e sul sistema nel complesso.

E si pone anche l’obiettivo di sorvegliare sulle norme che distinguono l’appalto di servizi dalla somministrazione di personale, per evitare il ricorso a procedure di gara al massimo ribasso, applicando i minimi contrattuali previsti dai contratti sottoscritti dalle parti sociali più rappresentative a livello nazionale.

A tutela dei professionisti, “ma soprattutto degli assistiti, per preservare qualità, disponibilità, metodi di ingaggio degli operatorie tempestività dei servizi”, sottolineano le federazioni in una nota.

“L’accordo – precisa Filippo Anelli, presidente Fnomceo – si propone di far fronte alla carenza di professionisti, in ospedale e sul territorio, mediante la messa a punto di modelli organizzativi innovativi, flessibili, non lucrativi, sostenibili e sussidiari al sistema pubblico a beneficio dei cittadini. Modelli che rifuggano dalle distorsioni quali, ad esempio, le gare di appalto al massimo ribasso o i metodi che favoriscono pratiche speculative. Lo strumento è percorribile ma dobbiamo stabilire delle regole”.

Confcooperative Sanità, Fnomceo e Fnopi metteranno a punto proposte condivise, anche normative, per contribuire alla soluzione della carenza di professionalità sanitarie, soprattutto sul territorio. Non dimenticando, però, la necessità di sostenere, riconoscere e implementare i percorsi formativi per valorizzare le professioni impegnate nell’assistenza sul territorio, comprese le collaborazioni con il mondo imprenditoriale e con le relative associazioni di rappresentanza.

Confcooperative Sanità, già dal 2010, ha realizzato un modello integrato “multi professionale” per mettere in rete il know-how e le professionalità coinvolte nell’assistenza (in tutto oltre un milione di professionisti).

“Il tradizionale modello organizzativo è ormai inefficace per rispondere alle esigenze di salute della popolazione – sottolinea Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi – Il nuovo paradigma sanitario si fonda sulla costruzione di reti di prossimità territoriale, determinando uno spostamento dei setting assistenziali dai luoghi tradizionali di cura, come gli ospedali, verso strutture territoriali più sostenibili e accessibili che possano favorire l’integrazione sociosanitaria e la continuità dei percorsi. L’assistenza nel complesso deve essere caratterizzata dalla multi-professionalità e interdisciplinarità delle attività assistenziali e questo accordo ne è uno strumento, proposto da chi è in prima linea nell’assistenza, che politica e istituzioni non potranno ignorare”.

“Una netta presa di distanza da forme improprie di ingaggio del personale medico e  infermieristico nel San, la valorizzazione in chiave integrata del lavoro dei medici, degli infermieri e degli altri professionisti sanitari attraverso il modello cooperativo e una riflessione condivisa sul fronte della carenza di personale. Con l’alleanza siglata oggi su questi tre punti – conclude Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità – intendiamo dare un contributo concreto in un momento di affanno, ma anche di profonda innovazione, del nostro sistema di welfare sociosanitario”.

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