Droni per trasportare materiale medico, i test a Milano

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Quante volte abbiamo pensato che le distanze in città sono moltiplicate da traffico e problemi di viabilità? Una soluzione al problema può arrivare dal cielo. A Milano, infatti, hanno già iniziato a testare i droni per il trasporto aereo di materiale biomedicale.

Piccoli, rapidi e dotati di contenitori ad hoc possono aggirare blocchi e chiusure, riducendo il tempo necessario per far arrivare sangue, farmaci e organi. L’idea piace a parecchi, ed è già in corso un progetto della Sis118.

Ora entrano in campo Ospedale San Raffaele e EuroUSC Italia, parte del progetto europeo H2020 Flying Forward 2020 che ha l’obiettivo di ampliare gli ambiti di applicazione della Mobilità Aerea Urbana.

Tech e salute

Ha preso a metà marzo all’Irccs Ospedale San Raffaele la campagna di dimostrazioni pratiche del progetto H2020 Flying Forward 2020 sviluppato dal Centro di Tecnologie Avanzate per la Salute e il Ben-Essere del San Raffaele, insieme ad altri dieci partner europei per sviluppare servizi innovativi per il trasporto di materiale biomedicale e per la sicurezza tramite droni.

“Nella visione del progetto FF2020 i droni – spiega l’ingegner Alberto Sanna, direttore del Centro di Tecnologie Avanzate per la Salute e il Ben-Essere dell’Ospedale San Raffaele – sono una parte di un vasto ecosistema digitale acui partecipano una moltitudine di attori che concorrono allo sviluppo di nuova forma di mobilità all’interno delle città, un intero ecosistema di mobilità urbana all’avanguardia”.

Il progetto

L’Ospedale San Raffaele coordina i cinque Living Lab europei di Milano, Eindhoven, Saragozza, Tartu e Oulu. Ognuno di questi si trova ad affrontare specifiche sfide infrastrutturali, normative ma anche imposte dalla natura: vengono messi in scena modelli di dimostrazione pratica che intendono sviluppare innovazione con nuove tecnologie aeree urbane al servizio dei cittadini.

Il progetto europeo ha già portato alla creazione dell’infrastruttura fisica e digitale necessaria per sviluppare la mobilità aerea urbana – soluzioni innovative per l’utilizzo sicuro, efficiente e sostenibile dei droni nelle nostre città – e sta consolidando esperienze e know-how utili per la futura implementazione di questi servizi. Le dimostrazioni continueranno fino al mese di maggio.

 

Living Lab al San Raffaele

La prima dimostrazione ha riguardato l’uso dei droni per il trasporto di farmaci e campioni biologici. Il personale sanitario richiede un farmaco alla farmacia ospedaliera e un incaricato inserisce il prodotto in un contenitore ancorato al drone per il trasporto esattamente dove richiesto. Durante la dimostrazione, il drone è partito da una corte interna all’ospedale, attigua al deposito della farmacia, e ha portato il farmaco in un’altra area dell’ospedale. In futuro questo sistema potrà connettere cliniche, farmacie e laboratori disseminati sul territorio cittadino e regionale, per un trasporto più flessibile, efficiente e sostenibile.

La seconda dimostrazione ha riguardato la sicurezza all’interno dell’Ospedale, e propone una soluzione che può valere per molte altre realtà. Il personale di sicurezza, infatti, selezionando un punto sulla mappa dell’ospedale, invia un drone sul posto per la ricognizione di una situazione di pericolo. Il drone registra e trasmette in tempo reale le riprese agli addetti, che poi intervengono in modo mirato.

Ognuna delle dimostrazioni è stata  autorizzata dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Il San Raffaele si è avvalso della consulenza di EuroUSC Italia, knowledge partner del progetto che prevede l’integrazione di differenti servizi U-space e l’esecuzione di differenti voli in modalità BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight) – ovvero non a vista – per i quali è necessario l’ottenimento di autorizzazioni operative da parte dell’operatore Uas (Unmanned Aircraft System).

Un contenitore speciale

Un ruolo chiave è stato rivestito nello sviluppo dell’analisi del rischio dall’operatore ABzero, start-up italiana e spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa incubata presso il Polo Tecnologico di Navacchio, che ha svolto le attività come operatore di droni per entrambe le dimostrazioni. In particolare, il loro contenitore certificato dotato di intelligenza artificiale, chiamato Smart Capsule, è stato integrato al sistema digitale intelligente sviluppato dai partner di progetto VERSES. Ciò, spiegano dal San Raffaele, permette una maggiore autonomia dei droni.

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