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Farmacie presidi salva-cuore, il progetto

Mario Balzanelli Marcello Gemmato
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Ci è già capitato di raccontare storie a lieto fine di salvataggi in extremis all’interno (o nelle vicinanze) di una farmacia. Magari perchè il farmacista sapeva cosa fare con un defibrillatore, o aveva seguito un corso di primo soccorso.

Fra gli ultimi casi, quello raccontato dalla stampa locale che ha visto protagonista una  farmacista della sede Afas 6 di Perugia, che ha soccorso (e salvato) un uomo giunto da Taranto nella città umbra per la laurea della figlia.

Disseminate capillarmente su tutto il territorio nazionale, anche nei borghi o sulle isole, le farmacie possono riverlarsi un presidio fondamentale salva-vita in caso di arresto cardiaco improvviso. Il personale, opportunamente formato, può fornire un primo soccorso in grado di fare la differenza, praticando il massaggio cardiaco e la defibrillazione precoce, in attesa dell’ambulanza. 

Il progetto della Sis 118 a Taranto

Ne hanno parlato proprio a Taranto i componenti della Società Italiana Sistema 118 (Sis 118) e il gruppo regionale di farmacie Alioth, in un convegno dal tema “Farmacia Cardioprotetta – Il ruolo del farmacista Primo Soccorritore”.

Sis 118 “è al lavoro dal 2005 – ha precisato Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana Sistema 118 – per la realizzazione del progetto, e insieme traguardo irrinunciabile di civiltà, che denominiamo ‘Italia Cardioprotetta’”.

Un progetto che ha incassato il plauso del sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato. “E fondamentale ruolo delle farmacie nel dispensare salute. Le farmacie pubbliche, private, convenzionate sono presenti su tutto il territorio nazionale in maniera uniforme e omogenea, sia nel centro delle metropoli che nelle località disagiate. Sfruttare questo valore è fondamentale – ha dichiarato Gemmato – E questo anche in tema di cardioprotezione e di accesso alle prime cure”.

Il corso per i farmacisti

Il sottosegretario ha giudicato “meritorio il fatto di aver inaugurato un corso di Blsd (basic life support- early defibrillation, ndr) immaginato da Balzanelli, che fornisce a una categoria già preparata ulteriori dotazioni per essere una prima porta d’accesso della cura della criticità. Siamo convinti – ha aggiunto – che questa sia la strada giusta per un’assistenza territoriale davvero degna di nota e capillare”.

Fra i protagonisti della giornata, “il gruppo di farmacisti pugliese Alioth, con la dottoressa Valentina Capezzuto e i 35 farmacisti che, dopo aver effettuato il corso di Blsd, hanno deciso di mettere il defibrillatore nelle loro farmacie ed in particolare l’azienda Asl Taranto, con la sua direzione strategica sempre all’avanguardia nel promuovere la cultura dell’emergenza”, ha ricordato Balzanelli.

Questione di secondi

In caso di arresto cardiaco la ‘finestra’ per intervenire è molto ridotta. Balzanelli ha sottolineato come l’arresto cardiaco improvviso colpisca “almeno 164 italiani al giorno, causando 60.000 morti improvvise l’anno. Se a integrazione della risposta di soccorso effettuata dal Sistema 118 non si aggiunge, entro i primi 180 secondi dalla insorgenza dell’evento, l’intervento determinante di qualcuno che riconosca l’arresto cardiaco, faccia le compressioni toraciche ininterrotte (massaggio cardiaco) ed eroghi una scarica elettrica utilizzando un defibrillatore”, la vita è seriamente a rischio.

L’esperto non ha dubbi: la farmacia può diventare un presidio salva-cuore. “E rappresenta un punto di forza ideale, e capillare, di cardioprotezione della comunità del Paese. Una rete integrata di risposta di sistema all’arresto cardiaco improvviso che includa le farmacie – ha asserito Balzanelli – contribuirà con certezza, in modo determinante, a salvare numerose vite umane”.

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