L’attesa è finita: dopo tre anni e 4 mesi Covid-19 non è più un’emergenza sanitaria internazionale. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in un’attesa e affollata conferenza stampa a Ginevra.
“Ieri – ha detto il dottor Tedros – il Comitato di emergenza su Covid si è riunito per la quindicesima volta e mi ha raccomandato di dichiarare la fine dell’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Ho accettato il parere“. Lo stato di emergenza sanitaria internazionale era stato dichiarato il 30 gennaio 2020.
Tra speranza e prudenza
“È con grande speranza che dichiaro che Covid-19 è finito come emergenza sanitaria globale. Tuttavia, ciò non significa che sia finito come minaccia per la salute globale”, ha avvertito il Dg. “La scorsa settimana”, ha aggiunto infatti, “Covid ha causato una morte ogni 3 minuti e queste sono solo le morti di cui siamo a conoscenza”.
“All’inizio della pandemia, fuori dalla Cina c’erano circa 100 casi di Covid-19 e non c’erano morti dichiarati ufficialmente. In tre anni il mondo si è capovolto: circa 7 milioni di morti sono stati riportati dall’Oms, ma noi sappiano che la stima è di molte volte maggiore”, ha aggiunto il Dg parlando di “almeno a 20 milioni di morti”.
I numeri in Italia
Nell’ultima settimana, secondo il report diffuso dall’Iss, sono stati 20.822 in Italia i nuovi casi positivi con una variazione di -10,0% rispetto alla settimana precedente (23.132), con 166 morti (+6,4% rispetto alla settimana precedente). Il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva è stabile all’1,1%(rilevazione al 4 maggio) contro l’1% (27 aprile), mentre nelle aree mediche a livello nazionale si scende leggermente al 4,4% (4 maggio) contro il 4,7% (27 aprile)
L’analisi del ‘cacciatore di varianti’
Il ‘declassamento’ del virus era atteso, considerati gli ultimi dati (inclusi quelli italiani). “Mi sembra giusto così, ma attenzione – precisa a Fortune Italia Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia del Campus Bio-Medico di Roma, che in questi anni ha studiato le caratteristiche del virus Sars-Cov-2 e le sue varianti – è finita l’emergenza internazionale ma non la pandemia. Il virus di Covid-19 circola ancora e resterà con noi per anni”.
“Ecco perchè è importante seguire alcune regole di base, come quelle correttamente previste dal ministro della Salute Orazio Schillaci in relazione all’uso delle mascherine, e curare l’igiene. Inoltre per fragili e over 80 è consigliabile fare un richiamo a ottobre con un vaccino aggiornato alle varianti in circolazione o almeno a Ba.5, la sottovariante di Omicron ‘madre di tutte le varianti'”, conclude l’esperto.
L’invito a non abbassare la guardia
“Questo virus è qui per restare – ha detto lo stesso dottor Tedros – Sta ancora uccidendo e sta ancora cambiando. Permane il rischio che emergano nuove varianti che causino nuove ondate di casi e decessi. La cosa peggiore che qualsiasi Paese potrebbe fare ora è usare questa notizia”, ovvero lafine dell’emergenza di sanità pubblica internazionale, “come motivo per abbassare la guardia, per smantellare i sistemi che ha costruito o per mandare alla sua gente il messaggio che Covid non è nulla di cui preoccuparsi”.
Covid-19 ha cambiato il mondo.”Ha causato sconvolgimenti economici, cancellando trilioni di Pil e spingendo milioni di persone nella povertà. Ha causato sconvolgimenti sociali, con la chiusura delle frontiere e milioni di persone colpite da isolamento,
depressione e ansia. Ora da più di un anno la pandemia sta registrando una tendenza al ribasso, con l’immunizzazione che è cresciuta e la mortalità che diminuisce, e una pressione ridotta sui sistemi sanitari. Ciò ha permesso a molti Paesi di tornare
alla vita come la conoscevamo prima della pandemia”, ha rilevato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma sarebbe un grave errore far finta che nulla di questo sia successo.
