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Covid-19, lieve aumento di casi in Italia e +80% nel mondo

Adyen Articolo
Velasco25

Covid-19 non è più un’emergenza sanitaria. Eppure, se il mese scorso in Italia la curva appariva in netto declino, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per la terza settimana consecutiva si registra un lieve aumento dei contagi e dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. Quest’ultimo, il 25 luglio era pari a 1,7. Il primo agosto è stato pari a 1,14.

“È complessivamente basso l’impatto sugli ospedali, con un tasso di occupazione dei posti letto stabile sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive”, si legge nel documento dell’Iss. Nel periodo dal 31 luglio al 6 agosto, l’incidenza dei casi diagnosticati e segnalati è stata di 10 casi per 100.000 abitanti. La settimana precedente era stata di 8 casi per 100.000 abitanti. 

L’incidenza più elevata tra le regioni è stata riportata in Sardegna (24 casi per 100.000 abitanti), mentre la più bassa in Basilicata (3 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età più colpita è quella sopra i 90 anni (23 casi per 100.000 abitanti).

Covid-19 nel mondo

A livello globale negli ultimi 28 giorni sono stati segnalati quasi 1,5 milioni di nuovi casi: con un aumento dell’80% rispetto ai 28 giorni precedenti. I dati sono quelli dell’Organizzazione mondiale della Sanità, che sottolinea come i numeri dei casi potrebbero non riflettere completamente la vera portata dell’infezione, per via delle riduzioni dei test e delle segnalazioni.

A essere più colpita da questa nuova ondata di Covid-19, è l’area del Pacifico occidentale. In Cina, Giappone e Australia c’è stato un aumento impressionante di casi del 137%. Contrariamente, Paesi come Africa (-77%), Sud-est asiatico (-57%), Mediterraneo orientale (-50%), Europa (-46%) e Americhe (-42%) hanno registrato un calo significativo.

Nonostante l’aumento dei contagi, i dati sui decessi per Covid-19 hanno presentato una tendenza opposta. Globalmente, sono stati segnalati 2.500 decessi, il 57% in meno rispetto a un mese fa. Il dato positivo è stato osservato in tutte e sei le regioni dell’Oms: in Europa (-71%), nel Sud-est asiatico (-65%), in Africa (-62%), nel Mediterraneo orientale (-51%), nelle Americhe (-49%) e nel Pacifico occidentale (-42%).

Tra le nazioni, la Repubblica di Corea, con un aumento del 243% ha registrato il più alto numero di nuovi casi (1.278.065 in 28 giorni), seguita da Brasile (34.402), Australia (19.754), Singapore (18.914) e Italia (15.769). I decessi giornalieri più elevati sono stati registrati in Brasile (500) e nella Repubblica di Corea (340).

La variante Eris

Una nota interessante è l’evoluzione della variante EG.5 o Eris: la seconda  più diffusa al mondo. A partire dal 9 agosto 2023, questa variante è stata segnalata in 48 Paesi, tra cui l’Italia. La sua prevalenza è in aumento costante, passando dal 7,5% nella settimana 25 al 17,4% nella settimana 29.

Tuttavia, l’Oms rassicura: “Sulla base delle prove disponibili, il rischio per la salute pubblica è valutato come basso e in linea con il rischio associato alle varianti XBB.1.16 e XBB.1.5“.

 

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