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Caldo: tre giorni di temperature record da Nord a Sud

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Dopo un luglio torrido, in questi ultimi giorni di agosto l’Italia torna a fare i conti con il grande caldo. Il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute segnala tre giorni da ‘bollino rosso’ in molte città della Penisola, mentre l’analisi della Coldiretti sui dati relativi ai primi sette mesi del 2023 del Noaa (il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1850) piazza il 2023 al terzo posto tra i più caldi mai registrati nel pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani superiore di 1,03 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.

Caldo, quando inizia a impattare sulla salute (e sul lavoro)

Le città da bollino rosso

Ma vediamo la mappa del caldo in Italia. Oggi sono 12 le città in rosso, con temperature pericolose per la salute non solo per i soggetti più vulnerabili: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Verona. In arancione, invece, Genova, Milano, Napoli, Trieste e Venezia.

Il 22 agosto l’elenco delle città da bollino rosso si allunga a 16: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste e Verona. In arancione Venezia e Viterbo.

Il 23 agosto, infine, saranno ben 17 le città avvolte in un caldo torrido: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Venezia. In arancione Campobasso e Viterbo.

Tra caldo ed eventi estremi

Il caldo record in Italia nel 2023 è stato accompagnato da una media di quasi 11 eventi estremi al giorno tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento, calcola sempre Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

Un esordio all’insegna della siccità, seguita fa mesi di eventi meteo estremi, e quindi dal caldo torrido di luglio che ha fatto segnare una temperatura superiore di 1,96 gradi la media del mese e ha inaridito i terreni: il 2023 è diventato un anno nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi del 2022 (oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna). A risentirne, soprattutto la produzione di grano, uva da vino, pere, miele e pomodoro.

 

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