Il ‘gioiello’ di Novo Nordisk funziona anche contro il diabete di tipo 1

semaglutide

Rivoluzione in vista nella terapia del diabete di tipo 1. Protagonista, ancora una volta, il farmaco ‘gioiello’ di Novo Nordisk nato come anti-diabete (di tipo 2) e diventato un successo nella terapia dell’obesitàcampione di vendite nel primo semestre 2023.

Secondo un piccolo studio coordinato dai ricercatori dell’University at Buffalo e pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’, il trattamento con semaglutide nei pazienti con diabete di tipo 1 di recente diagnosi ha drasticamente ridotto o eliminato la necessità di insulina.

Il ‘miracolo’ Novo Nordisk, che investe (ancora) sull’obesità

Un risultato eccezione, che secondo Paresh Dandona, autore senior dello studio,  “potrebbe forse essere il cambiamento più drammatico nel trattamento del diabete di tipo 1 dalla scoperta dell’insulina nel 1921”. Sempre che questi dati vengano confermati in studi più ampi. Insomma, almeno nel caso dei pazienti con nuova diagnosi, semaglutide (commercializzato come Ozempic*, Wegovy* e Rybelsus*) può ridurre drasticamente o eliminare la loro necessità di iniezioni d’insulina.

Cosa è emerso

“I risultati di questo studio, certamente di piccole dimensioni, sono così promettenti per i pazienti con diabete di tipo 1 di nuova diagnosi che ora siamo assolutamente concentrati sul portare avanti uno studio più ampio per un periodo di tempo più lungo”, afferma Paresh Dandona, autore senior dell’articolo.

Ma andiamo per ordine: dal 2020 al 2022 sono stati studiati 10 pazienti presso il Centro di ricerca clinica della UB nella Divisione di Endocrinologia. A tutti era stato diagnosticato il diabete di tipo 1 negli ultimi tre-sei mesi. Il livello medio di HbA1c (il livello medio di zuccheri nel sangue di un individuo nell’arco di 90 giorni) al momento della diagnosi era 11,7, molto al di sopra del valore raccomandato dall’American Diabetes Association (non sopra 7).

I pazienti sono stati trattati dapprima con una bassa dose di semaglutide mentre assumevano anche insulina durante i pasti e insulina basale. Man mano che lo studio proseguiva, il dosaggio di semaglutide è stato aumentato mentre l’insulina durante i pasti è stata ridotta per evitare l’ipoglicemia.

Un effetto rapido

“Entro tre mesi, siamo stati in grado di eliminare tutte le dosi di insulina durante i pasti per tutti i pazienti – afferma Dandona – ed entro sei mesi siamo stati in grado di eliminare l’insulina basale in 7 dei 10 pazienti. Questo fino alla fine del periodo di follow-up di 12 mesi”. Durante lo studio l’HbA1c medio dei pazienti è sceso a 5,9 a sei mesi e a 5,7 a 12 mesi.

Farmaci e diabete

Per più di un decennio Dandona ha studiato come poter utilizzare i farmaci sviluppati per il diabete di tipo 2 anche nel trattamento del tipo 1. Nel corso delle sue ricerche “abbiamo scoperto che una percentuale significativa di questi diabetici ha ancora una riserva di insulina nelle cellule beta del pancreas”, spiega Dandona. “Questa riserva è particolarmente impressionante al momento della diagnosi. Ciò ci ha permesso di ipotizzare che semaglutide, che agisce attraverso la stimolazione della secrezione di insulina da parte delle cellule beta, possa sostituire la somministrazione di insulina durante i pasti”.

Gli effetti collaterali

Gli effetti collaterali più comuni nei pazienti trattati con il farmaco Novo Nordisk sono stati nausea, vomito e calo dell’appetito, cosa che ha portato diversi pazienti a perdere peso. Un risultato che secondo Dandona è un vantaggio poiché il 50% dei pazienti con diabete di tipo 1 negli Stati Uniti è affetto da sovrappeso o è obeso.

“Man mano che procedevamo con lo studio, abbiamo scoperto che anche la dose di insulina basale poteva essere ridotta o eliminata del tutto nella maggior parte di questi pazienti”, afferma. “Siamo rimasti decisamente sorpresi dai nostri risultati e anche piuttosto emozionati. Se fossero confermati in studi più ampi su periodi estesi, potrebbe trattarsi del cambiamento più drammatico nel trattamento del diabete di tipo 1 dalla scoperta dell’insulina nel 1921”, conclude il ricercatore.

Si tratta di risultati estremamente promettenti per Novo Nordisk, che – grazie alle performace di vendita del semaglutide – di recente ha superato il colosso mondiale del lusso Lvmh diventando la più grande azienda quotata in Borsa in Europa.

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