Il ‘miracolo’ Novo Nordisk, che investe (ancora) sull’obesità

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Tutto merito della serendipity, o meglio di un farmaco nato come anti-diabete ma poi diventato un best-seller per perdere peso. Arriva infatti dal semaglutide il successo dell’azienda farmaceutica danese Novo Nordisk, che nell’anno del centenario mette a segno un risultato notevole e investe ancora sull’obesità.

Fondata nel 1923 in Danimarca, di recente Novo Nordisk ha superato il colosso mondiale del lusso Lvmh diventando la più grande azienda quotata in Borsa in Europa, come si legge su Fortune: “Le azioni di Novo Norkisk sono cresciute del 2,1% a Copenhagen, aumentando la sua capitalizzazione di mercato all’equivalente di quasi 425 miliardi di dollari. Lvmh perde lo 0,8% a Parigi, portando la società a circa 420 miliardi di dollari”. Un bel risultato per un’azienda che, oltretutto, non è stata coinvolta nella corsa a farmaci e vaccini anti-Covid.

Se in un secolo di storia Novo Nordisk si è concentrata sul diabete e sull’insulina – sviluppando innovazioni che hanno lasciato il segno nel settore – il suo futuro sembra essere all’insegna della lotta all’obesità, con gioiellini del calibro di  Ozempic* per il diabete e Wegovy* per l’obesità (stessa molecola ma a dosaggio più alto) che dopo essere stati introvabili per mesi nelle farmacie, stanno totalizzando vendite record, anche grazie al tam-tam sui social (non senza qualche ombra).

Un agosto caldo

Il mondo è alle prese con un’epidemia di eccesso ponderale, e a società danese punta forte sull’obesità. Nei primi giorni di agosto Novo Nordisk ha annunciato l’intenzione di acquisire la biotech canadese Inversago Pharma per 1,075 mld di dollari cash. L’azienda, con sede a Montreal, è impegnata nello sviluppo di farmaci di nuova generazione basati sui recettori CB1, con potenziali benefici nella regolazione del metabolismo e dell’appetito.

A fine mese è arrivata l’operazione Embark Biotech: questa volta parliamo di una società danese focalizzata – anch’essa – sulla perdita di peso, che ha annunciato di essere stata acquisita da Novo Nordisk e di aver avviato un progetto triennale di R&D di nuovi farmaci per il trattamento dell’obesità e delle comorbidità collegate. Tra l’altro, Embark Biotech nasce nel 2017 proprio come uno spin-out del Novo Nordisk Foundation Center for BasicMetabolic Research (CBMR) presso l’Università di Copenaghen.

In base al recente accordo, Novo Nordisk avrà tutti i diritti sviluppare e commercializzare i frutti del  programma principale di ricerca della società biotech, mentre gli azionisti di Embark riceveranno 15 milioni di euro in pagamento anticipato in contanti e fino a 456 milioni di euro sulla base traguardi normativi e commerciali.

Operazioni consentite (anche) dal fatto che le vendite Novo Nordisk nel primo semestre 2023 sono cresciute di circa il 30% (in corone svedesi), trainate dal +158% delle terapie anti-obesità. “La performance dei primi sei mesi – ha commentato Lars Fruergaard Jørgensen, presidente e Ceo di Novo Nordisk – ci ha permesso di migliorare le prospettive per l’intero anno”. Non resta che attendere, dunque, considerata la diffusione di obesità e sovrappeso e il successo delle prime terapie sviluppare dal gruppo, che dà lavoro a oltre 59mila persone in 80 Paesi.

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