Anche quest’anno la stagione invernale vedrà la presenza di più virus. Insieme a quello di Covid-19 faremo i conti – come è accaduto l’anno passato – con influenza e virus respiratorio sinciziale. “E attenzione: il virus respiratorio sinciziale è peggio di Covid-19“. A sottolinearlo è stato il presidente dell’Aifa Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù, rispondendo – a margine della presentazione dell’iniziativa ‘Aifa Incontra’ – a una domanda sul nuovo anticorpo monoclonale autorizzato dall’Agenzia europea dei medicinali (Ema) sviluppato da Sanofi e AstraZeneca.
L’anticorpo monoclonale
Si tratta di nirsevimab, un farmaco biologico indicato per la prevenzione della malattia del tratto respiratorio inferiore da virus respiratorio sinciziale nei neonati e nei lattanti, con una sola somministrazione all’inizio della stagione invernale.
“C’è stata – ha detto Palù – una recrudescenza in Australia” di virus respiratorio sinciziale, dove la stagione invernale è agli sgoccioli. “E molte nazioni si sono preoccupate di avere il nuovo monoclonale da utilizzare in profilassi: UK, Stati Uniti, Germania, Francia e anche la Spagna. Da noi non c’è arrivata richiesta in 648 o 626. So che da noi il farmaco è in fase di negoziazione – ha aggiuto Palù – e so che Sanofi si è detta disponibile a fornircerlo. L’area per l’autorizzazione mi ha fatto sapere che siamo in fase di trattativa, sicuramente è un problema da risolvere rapidamente”.
Il patogeno
Si stima che il virus respiratorio sinciziale nel mondo colpisca circa 33 milioni di bambini, provocando qualcosa come 3,2 milioni di ricoveri e 111.800 decessi.
Il nuovo vaccino
Contro questo patogeno l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha da poco dato il via libera all’immissione in commercio di un vaccino mirato. Sviluppato da Pfizer, protegge i neonati fino a 6 mesi e gli adulti oltre i 60 anni di età, stimolando una risposta anticorpale duratura contro questo virus.
