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Covid in Italia, salgono ancora i casi (e arrivano i vaccini)

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Salgono ancora, anche se più lentamente, i positivi Covid-19 in Italia. Ma l’impressione è che, comunque, i numeri siano sottostimati. Stando agli ultimi dati della Cabina di regia sviluppati da ministero della Salute e Istituto superiore di sanità sono stati 36.081 casi registrati nella settimana  14-20 settembre, +17,3% rispetto alla precedente (quando i contagi erano stati 30.777, il 44% in più rispetto a 7 giorni prima).

Si tratta di un momento importante, quello del ritorno dalle ferie e della ripresa delle scuole. Proprio il fatto che ormai molti italiani non fanno il tampone (non più obbligatorio), rende i numeri dei contagi poco attendibili. E a complicare le cose ci si mettono anche i casi di pazienti con sintomi simili a Sars-Cov-2 ma negativi al tampone.

Sul fronte dell’impatto della malattia, come ci hanno spiegato più volte gli esperti a fare la differenza sono i dati che arrivano dagli ospedali. 

Le strutture sanitarie e Covid-19

L’occupazione dei posti letto in area medica al 20 settembre è al 4,1% contro il 3,8% del 13 settembre, ma i numeri sono comunque ridotti: parliamo di  2.533 ricoverati positivi a Covid. Quanto alle regioni, l’Emilia Romagna, segnala l’Ansa, è in testa alla classifica con 466 letti occupati in area medica, seguita da Veneto con 236, Toscana con 204, Lombardia con 196, Piemonte con 195 e Lazio con 191.

Ancor più limitata l’occupazione Covid in Terapia Intensiva: al 20 settembre il dato è all’1% dallo 0,9% del 13 settembre. Parliamo di 91 ricoverati su un totale di 8.861 posti letto. In questo caso il record spetta alla Calabria con 12 ricoveri (seguono Emilia Romagna e Lazio).

In crescita anche le vittime: il report segnala 117 deceduti, +18,2% rispetto alla settimana precedente (99).

L’analisi

“Come ben evidenziato stamane dalla Cabina di Regia che si occupa del monitoraggio Covid-19 – spiega il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia – i dati della settimana vanno nella direzione di un rallentamento dell’incidenza dei nuovi casi e, cosa che interessa di più, resta molto limitato l’impatto sugli ospedali”.

I vaccini aggiornati

Nel frattempo i primi vaccini aggiornati alla sottovariante Omicron XBB.1.5 sono attesi per il 25 settembre. Dopodichè si potrà iniziare a partire con la campagna vaccinale anti-Covid.

Una campagna sulla quale non mancano gli interrogativi: i cittadini (soprattutto i fragili) risponderanno alla chiamata? Iniziare la campagna tanto presto non rischia di lasciare ‘scoperti’ nella seconda metà dell’inverno, considerata la lunghissima ‘coda’ che abbiamo visto l’anno passato?

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Paideia

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