Cuore, sonno e capelli: speranze da una proteina

sonno

Problemi di sonno, ma anche cardiopatie, ictus e caduta dei capelli. Problemi diversi, legati da un elemento comune: una speciale proteina finita al centro dell’attezione dei ricercatori. Parliamo dei farmaci che bloccano l’effetto dell’endotelina, allo studio anche per calvizie e insonnia.

La proteina delle meraviglie

Ma che cos’è l’endotelina? Si tratta di una molecola caratterizzata da una struttura simile a quella della tossina di alcuni serpenti, la cui eccessiva produzione è collegata allo sviluppo di diverse malattie, tra cui ipertensione e insufficienza renale cronica, spiegano gli esperti dalla diciottesima “Conferenza internazionale sull’Endotelina ET-18”, co-organizzata in questi giorni a Roma dalla Fondazione Menarini.

Questa proteina chiave è prodotta dall’endotelio, “organo con una superficie più grande di un campo da tennis e che costituisce il rivestimento interno dei vasi sanguigni. Proprio dei vasi sanguigni l’endotelina regola la funzione, essendo anche coinvolta nella proliferazione delle cellule muscolari lisce. Per questo è collegata a diverse funzioni fisiologiche ed è stata dimostrato un legame tra quantità eccessive nell’organismo e condizioni come ipertensione arteriosa e polmonare, aterosclerosi e malattie coronariche”, ha spiegato Carmine Cardillo, presidente del congresso e professore di Medicina Interna all’Università Cattolica di Roma.

“Quel che è certo è che 35 anni dopo la scoperta e oltre 34.000 studi scientifici pubblicati, l’endotelina resta ancora un’affascinante campo da esplorare”, ha sottolineato Masashi Yanagisawa, professore all’Università giapponese di Tsukuba, presidente onorario del congresso e scopritore dell’endotelina nel lontano 1988. Vediamo di saperne di più.

Cervello e ictus

L’endotelina e i suoi recettori sono distribuiti anche in tutto il sistema nervoso, inclusi cervello e midollo spinale. Ormai si è visto che gli agonisti dell’endotelina (che potenziano l’azione dei recettori) possono influenzare la sopravvivenza dei neuroni e sono coinvolti in processi come la neuroinfiammazione e la risposta al danno cerebrale, proteggendo dagli effetti devastanti dell’ictus.

“Nuovi studi scientifici confermano diverse possibilità di trattamento, grazie all’uso di agonisti e antagonisti dei recettori dell’endotelina – ha detto Cardillo –  Mentre è in corso anche un promettente studio che potrebbe dare risposte per la caduta dei capelli. Ma non è tutto, l’endotelina sembra avere anche un effetto sul ciclo sonno-veglia, sebbene – ha aggiunto – serviranno conferme da ulteriori ricerche”.

Le malattie renali

Una funzione importante riguarda le malattie renali, come dimostrato già da un team di ricerca dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo. “Anche in queste condizioni – ha sintetizzato l’esperto italiano – si verifica un’alterazione della produzione e dell’azione dell’endotelina nei vasi sanguigni e nei tessuti di reni. Questo può portare alla progressiva perdita della funzione renale”.

Questione di chioma

Fra gli aspetti più curiosi, il fatto che l’endotelina potrebbe influenzare anche la caduta precoce dei capelli agendo sui follicoli piliferi. Quindi il blocco dei suoi recettori potrebbe aiutare chi soffre di calvizie. “La regressione del follicolo pilifero è una fase naturale del ciclo di crescita dei capelli controllato da complessi meccanismi cellulari e molecolari, e l’endotelina può essere coinvolta in questo processo”, ha affermato Cardillo.

Non siamo all’anno zero della ricerca in questo particolare campo: alcuni studi già “hanno dimostrato che l’endotelina può essere presente nel cuoio capelluto di persone affette da calvizie in quantità maggiori rispetto a coloro che non soffrono di questo problema. Tuttavia – ha ammonito l’esperto – la relazione esatta non è completamente compresa e sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire il meccanismo preciso”.

Il segreto di Morfeo

Quasi un italiano su tre dorme un numero insufficiente di ore la notte, e uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. I disturbi del sonno in Italia appaiono in crescita, ecco allora che un altro aspetto legato alla proteina si rivela particolarmente interessante.

L’endotelina e i suoi recettori, infatti, sono presenti nelle regioni del cervello coinvolte nel controllo del complesso meccanismo di regolazione del ciclo sonno-veglia. Ricerche cliniche condotte su pazienti affetti da disturbi del sonno hanno evidenziato un’associazione tra livelli anomali di endotelina nel sangue e gravità dell’apnea ostruttiva del sonno, che – tra le altre cose – può portare a sonnolenza eccessiva di giorno.

“L’identificazione di biomarcatori specifici legati all’endotelina potrebbe migliorare la diagnosi dei disturbi del sonno. Tanto che alcuni gruppi di ricerca stanno esplorando il potenziale utilizzo di farmaci che modulano l’attività dell’endotelina per migliorare la qualità del sonno nei pazienti con disturbi. Ma è ancora presto – dice Cardillo – per capire se potranno servire a mettere a punto nuove terapie mirate”. Insomma, la possibilità è interessante ma la strada per sfruttare la proteina per assicurarsi sogni d’oro è ancora lunga.

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