Sanità, al personale 80% fondi in più in manovra. L’analisi Gimbe

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Sono 3 miliardi per il 2024 i fondi in più per la sanità in Manovra, 
ma l’80% servirà per rinnovare i contratti del personale. A sottolinearlo è Fondazione Gimbe, che ha effettuato un’analisi sui finanziamenti per la sanità. “Per l’anno 2024 – rileva il presidente Nino Cartabellotta – il Governo ha soddisfatto quasi interamente le richieste delle Regioni e del ministro Orazio Schillaci”.

Tutto bene, allora? “Dalla bozza della Manovra emergono più ombre che luci per la sanità pubblica – dice Cartabellotta – Accanto al doveroso riconoscimento economico al personale sanitario che si concretizza con i rinnovi contrattuali 2022-2024, la Manovra non lascia affatto intravedere un rilancio progressivo del finanziamento pubblico del Ssn”.

Le critiche di Gimbe

Il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi per il 2026. Di conseguenza sale a 134 miliardi per il 2024, 135,3 miliardi per il 2025 e 135,5 miliardi per il 2026. Ma “2,4 miliardi dovrebbero essere destinati ai rinnovi contrattuali 2022-2024 del personale dipendente e convenzionato, lasciando ben poche risorse per le altre priorità. Soprattutto la Manovra non lascia intravedere un progressivo rilancio del finanziamento pubblico: dopo il balzo in alto del 2024, infatti, tornano le cifre da “manutenzione ordinaria” con incrementi talmente esigui che nel 2025 e nel 2026 che non copriranno nemmeno gli aumenti legati all’inflazione”.

“Tutte le misure – aggiunge – sono a valere sul fabbisogno sanitario nazionale, ovvero rappresentano solo indicazioni di spesa per le Regioni nell’ambito del finanziamento assegnato, ma non costituiscono risorse aggiuntive”. La Legge di Bilancio non riporta la cifra destinata al personale sanitario che – secondo quanto dichiarato dal ministro Schillaci in audizione al Senato – ammonterebbe a 2.400 milioni di euro, ovvero l’80% dell’incremento del Fsn.

Il contrasto alle liste d’attesa

Contro questo male della sanità sono previsti il rifinanziamento dei Piani Operativi Regionali per l’abbattimento delle liste d’attesa (“la bozza della Manovra non indica la cifra – rileva Gimbe – ma fa riferimento ad una quota non superiore allo 0,4% del finanziamento indistinto del Fsn, che corrisponderebbe a circa 520 milioni); incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive di medici e personale sanitario del comparto (280 milioni per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026).

Previsto inoltre un aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati. La bozza non indica la cifra, ma indica un incremento della spesa consuntivata nel 2011 dell’1% per il 2024, del 3% per il 2025 e del 4% a decorrere dal 2026. Per l’aggiornamento dei Lea sono previsti 50 milioni per il 2024 e 200 milioni a decorrere dal 2025. “Riguardo l’abbattimento delle liste di attesa – aggiunge Cartabellotta – la Manovra propone misure per “risolvere i sintomi, senza curare la malattia”, che appaiono insufficienti per tre ragioni. Innanzitutto, al di là delle dichiarazioni d’intenti, non s’intravedono coraggiose riforme per monitorare e ridurre l’inappropriatezza delle prescrizioni mediche. In secondo luogo, si potenzia l’offerta con interventi dove il “collo di bottiglia” sono sempre i professionisti sanitari. Infine, non c’è alcun richiamo all’inderogabile aggiornamento del Piano Nazionale Governo Liste di Attesa, scaduto nel 2021”.

Territorio

Potenziamento dell’assistenza territoriale per nuove assunzioni di personale sanitario, anche in deroga al tetto di spesa sul personale: 250 milioni per l’anno 2025 e 350 milioni a decorrere dal 2026.
Perseguimento degli obiettivi sanitari di carattere prioritario e di rilievo nazionale: 240 milioni per l’anno 2025 e 340 milioni di euro a decorrere dal 2026.

La spesa farmaceutica

Dal 2024 il tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti viene aumentato dall’8,15% all’8,6% e quello della spesa farmaceutica convenzionata viene ridotto dal 7% al 6,7%. La bozza della Manovra prevede inoltre un nuovo modello di remunerazione delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn.

Le conclusioni

“Anche se numerose cifre non sono espressamente definite, l’incremento di 3 miliardi per il 2024 non sembra essere sufficiente per coprire i costi di tutte le misure previste dalla Manovra“. Quanto alle misure per il personale, “il rinnovo contrattualeè una misura necessaria, ma non sufficiente, per risolvere la grave carenza di operatori, in particolare di infermieri e varie specialità mediche. Infatti, la bozza prevede, solo dal 2025, esigue risorse destinate alle nuove assunzioni e, soprattutto non programma la graduale abolizione del tetto di spesa sul personale sanitario”, conclude Cartabellotta.

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