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Malattia di Crohn, a che punto è lo studio di un nuovo approccio per le fistole

malattia di Crohn
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Una rete di centri di eccellenza italiani impegnati a sperimentare un nuovo possibile approccio terapeutico per il trattamento della malattia di Crohn con fistole perianali complesse.

È dei giorni scorsi la notizia del coinvolgimento dell’Irccs Istituto Clinico Humanitas nel progetto Attic. Uno studio clinico multicentrico tutto italiano che ha arruolato finora 51 pazienti affetti da malattia di Crohn con una fistola perianale complessa in conseguenza del processo infiammatorio della patologia.

L’Humanitas si aggiunge dunque strutture di eccellenza come l’Irccs Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna – coordinatore dello studio – l’Ospedale Luigi Sacco di Milano, l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze, l’Irccs Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.

Il trial

Obiettivo dello studio, sottoporre una parte dei pazienti a trapianto mediante infiltrazione di tessuto adiposo autologo microfratturato attorno alla fistola, per valutarne l’efficacia a distanza di 24 settimane. La ricerca è disegnata su una coorte finale di 80 pazienti. Si può ancora aderire al progetto, per completare nel minor tempo possibile l’arruolamento dei pazienti.

A chi si rivolge l’appello dei ricercatori

L’appello del team di studiosi è rivolto a uomini e donne multiresistenti alle terapie standard, come farmaci biologici sistemici o locali e intervento chirurgico. L’intera procedura di prelievo, microframmentazione e somministrazione di tessuto adiposo si effettua tramite un dispositivo: Lipogems.

Al centro della ricerca “una delle manifestazioni più impegnative della malattia di Crohn, causa di notevole sofferenza fisica e psicologica per il paziente. La terapia combinata chirurgica e medica con farmaci biologici rappresenta, al momento, l’opzione terapeutica principale, ma il tasso di successo complessivo non supera il 60%. Trovare un’alternativa terapeutica valida è, quindi, di fondamentale importanza”, ha dichiarato il professor Antonino Spinelli, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia del Colon e del Retto, co-direttore del Centro IBD per le malattie infiammatorie croniche intestinali dell’Irccs Istituto Clinico Humanitas.

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