Clima, il fungo microscopico alleato contro la siccità

fungo pomodori
Aboca banner articolo

Fari puntati sul clima, nei giorni della Cop 28 di Dubai. Abbiamo raccontato la storia di Ciettaicale, il pomodoro lucano che resiste alla siccità. Prodotto dall’azienda agricola De Angelis di Tolve, Potenza, promette di difendersi bene rispetto alle sfide climatiche. Ebbene, la ricerca di strategie per contrastare gli effetti del cambiamento del clima è arrivata fino in India. Scovando un fungo microscopico, isolato nel deserto del Thar: la Serendipita indica.

Il fungo migliora la resistenza del pomodoro allo stress idrico. E bisogna dire che risparmiare acqua e mantenere inalterata la qualità dei prodotti è un obiettivo primario. Ma soprattutto, che il  progetto di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa appare promettenti anche per altre colture.

L’estate a secco

Ormai siamo piuttosto avvezzi al fenomeno: nei mesi estivi le colture sofferenti, i fiumi in secca e una prolungata carenza idrica portano la superficie coltivata in condizioni di severa siccità, con gravi danni economici, non solo per i coltivatori. E se il futuro non si pospetta migliore, diminuire il consumo d’acqua in agricoltura mantenendo inalterata la produzione diventa un obiettivo ‘chiave’.

Il progetto Microbios

Dalla Scuola Superiore Sant’Anna arriva il progetto Microbios, coordinato da Elisa Pellegrino, ricercatrice del Gruppo interazioni pianta-suolo del Centro di ricerca in produzioni vegetali (Crop), che mira allo sviluppo di microorganismi del suolo per aumentare la resistenza delle colture agrarie e per migliorare la qualità delle produzioni.

I risultati, ottenuti sulle piante di pomodoro, appaiono molto promettenti, guardando alle esigenze idriche di questa coltura: un pomodoro per arrivare a maturazione ha bisogno di circa 13 litri d’acqua. Ma la realtà è che il fungo può impattare anche su altre piente. Lo studio, condotto nell’ambito del progetto Microbios, finanziato dalla Regione Toscana sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e dalla DND Biotech srl e svolto in collaborazione con Eurofins Genomics Italy srl, dopo aver individuato un fungo benefico, ha messo a punto un protocollo di coltivazione e inoculazione  su piante di pomodoro in condizioni idriche critiche.

L’effetto del fungo anti-siccità

L’inoculazione di questo microscopico fungo sulla pianta di pomodoro, in condizioni di dimezzamento di volumi d’acqua e di privazione totale, ha potenziato la crescita delle piante, fornendo elevata protezione sia contro gli stress biotici, causati da altri esseri viventi (batteri, virus, insetti), anche durante le fasi di recupero della pianta.

Il fungo

Il fungo, coltivabile in purezza, è stato isolato nel deserto del Thar, in India. Gli effetti sono stati valutati a volumi di irrigazione dimezzati e a cicli di privazione dell’acqua. Risultato? Le piante di pomodoro colonizzate dal fungo, sottoposte a stress (-50% di acqua), hanno mostrato uno sviluppo maggiore rispetto a quelle non trattate di circa il +15%, mentre quelle sottoposte a privazione di acqua per cicli di sette giorni, hanno riportato uno sviluppo in media del 32% in più.

Nel corso della ricerca sono stati anche determinati i batteri associati al fungo: un consorzio che rappresenta un pool genetico assai eterogeneo, dal quale poter ottenere ceppi con ottime funzioni biostimolanti per le colture agrarie.

Giovani cervelli e clima

Il progetto salva-piante ha finanziato un assegno di ricerca biennale a Valentina Lazazzara della Scuola Superiore Sant’Anna, ricercatrice all’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Firenze. Un elemento importante, perché forse solo dai giovani talenti può arrivare la strategia per fornteggiare il cambiamento del clima che, ormai, è difficile perfino da negare.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.