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Otoliti e vertigini, cos’è il disturbo che ha fermato Giorgia Meloni

Meloni Natale
Gilead

Vertigini violente, spesso accompagnate da nausea. All’origine del malassere che da qualche giorno affliggerebbe la premier Giorgia Meloni – e che ha portato a rinviare la conferenza stampa di fine anno al 4 gennaio – ci sarebbero gli otoliti. Ma cosa sono e perché sono così importanti per salute ed equilibrio? A spiegarlo è Rosario Cerruto, specialista in otorinolaringoiatria del Gruppo Ini.

‘Sassolini’ nell’orecchio

Dal greco oto, orecchio e lithos, pietra, come dice il nome si tratta di piccolissime formazioni di ossalato di calcio, ossia dei sassolini. “Gli otoliti – precisa Cerruto – sono piccoli agglomerati di carbonato di calcio presenti in strutture specifiche del vestibolo, organo periferico dell’equilibrio in stretta relazione con l’orecchio interno, chiamate utricolo e sacculo, ovvero organi otolitici“. Poco conosciuti, “svolgono un ruolo cruciale nel mantenere l‘equilibrio e la stabilità. Se ci sono problemi con gli otoliti, ad esempio se per vari motivi dovessero staccarsi – avverte l’esperto – potremmo avere vertigini o problemi di equilibrio”.

Lo specialista invita a immaginare l’orecchio interno “come una sorta di labirinto pieno d’acqua – prosegue Cerruto – All’interno di questo labirinto, ci sono piccoli sensori, chiamati recettori, e gli otoliti che si muovono in risposta ai movimenti della testa. Quando incliniamo la testa o ci muoviamo, gli otoliti seguono questi movimenti, stimolando i recettori e inviando segnali al cervello. Questi segnali aiutano il cervello a capire la posizione e il movimento del nostro corpo nello spazio”.

Se gli otoliti si staccano

L’otolita può staccarsi dalla sua sede specifica e entrare in uno dei 3 canali semicircolari che, assieme al sacculo e all’utricolo compongono l’apparato vestibolare periferico. Mentre sacculo e utricolo sono deputati al riconoscimento degli spostamenti lineari della testa e alla sua posizione, i canali semicircolari sono sensibili alla rotazione angolare della testa.

Quando gli otoliti si staccano dal sacculo e utricolo ed entrano nei canali semicircolari, stimolano in modo errato i recettori che controllano l’equilibrio nelle rotazioni. In questo modo si genera la falsa sensazione di rotazione che porta alla vertigine. Un fastidio temporaneo ma molto invalidate, che può associata a nausea, vomito, instabilità. In questi casi, come ricorda l’Istituto superiore di sanità (Iss), parliamo di vertigine posizionale benigna (VPB) o vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB).

I sintomi e il trattamento

“Sintomi e intensità del problema possono variare da persona a persona. Quasi sempre il problema è risolvibile con delle manovre particolari, che devono essere necessariamente eseguite da uno specialista esperto. Quest’ultimo esegue in primis delle manovre diagnostiche che hanno lo scopo di individuare il lato e il canale semicircolare interessato dall’otolita. Fatta la diagnosi – conclude l’esperto del Gruppo Ini – lo specialista prosegue con le cosiddette manovre liberatorie, specifiche a seconda del canale semicircolare interessato dall’otolita e dal lato, per riposizionare l’otolita della sua giusta sede”. Trattamenti chirurgici o farmaci non sono quasi mai indicati.

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