Tacchi alti a Capodanno? Cosa dicono i dottori anti-bufale

tacchi

‘Eredi’ di Cenerentola, in molte rischiamo il tutto per tutto per una scarpetta. Ma i tacchi sono ancora i voga? E che impatto hanno sulla salute? Esibiti da fashion victim e influencer, i tacchi alti catalizzano amore e odio. Secondo alcuni, queste calzature sembrano vivere un declino: tra smartworking e poche occasioni sociali, in molte hanno accantonato i tacchi. Accessori che, stando ad altri esperti, danneggiano la postura e moltiplicano il rischio di infortuni.

Uno studio ha cercato la correlazione tra infortuni e scarpe con tacco alto negli Stati Uniti. Nel 2020 gli accessi al pronto soccorso dovuti a incidenti o disturbi causati dai tacchi sono stati 6.290, in calo rispetto ai circa 16mila all’anno nei tre anni precedenti. Occorre considerare che, durante il periodo di lockdown e di restrizioni, è stato scoraggiato il ricorso alle strutture ospedaliere se non per emergenze. Ebbene, con il Capodanno che si avvicina, la scelta della calzatura ideale diventa davvero importante. Ma come regolarsi? Un aiuto arriva dai medici anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici).

In ogni caso, quando costretto in calzature alte e affusolate, il piede ne risente. Già da diversi decenni, il rapporto fra utilizzo di questo tipo di calzature e danni al fisico è ampiamente studiato. Il campanello d’allarme, quando si è “abusato” dei tacchi alti, è il dolore: a fine giornata soprattutto può colpire, con un’infiammazione, l’intero arco plantare (fascite) o solo il tallone (tallonite).

Stiletti sì ma…

Secondo una revisione che ha considerato oltre cinquecento effetti negativi sul sistema muscoloscheletrico, dalla colonna vertebrale alle dita dei piedi, sono associati ai tacchi alti. Indossandoli, infatti, si verifica uno spostamento del peso corporeo in avanti, in una posizione non naturale, e il tallone si trova al di sopra delle dita. Le prove più evidenti dei danni causati dai tacchi alti ricadono sulle dita dei piedi, e uno dei rischi più fastidiosi è l’alluce valgo.

L’alluge valgo

Un problema molto comune soprattutto fra le donne, fortemente correlato all’utilizzo abituale dei tacchi. La deformazione dell’alluce, che si sposta e sovrappone verso l’interno, può provocare infiammazione e dolore, inoltre limita i movimenti e nei casi più gravi arriva a compromettere la corretta postura. La conformazione del dito peggiora negli anni, soprattutto a causa di scarpe troppo strette in punta e dell’andatura scorretta.

Ecco allora una buona notizia: nelle fasi iniziali, è possibile correggere la deviazione indossando calzature ampie o con plantari e cuscinetti specifici. Nei casi più complicati, invece, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico correttivo. Ahimè, tra le cause di questa malformazione c’è l’ereditarietà, assieme ad altri fattori di rischio come sovrappeso, alterazioni della postura, lesioni del piede e malformazioni alla nascita.

Tacchi alti e artrosi

Uno studio pubblicato su Lancet ha valutato la camminata di 20 donne – molto poche, in verità – abituate ai tacchi, confrontandola con la camminata a piedi nudi. Si è dimostrato che la forza di compressione sul ginocchio è maggiore quando il piede si trova in posizione scomoda, ma il collegamento con l’artrosi non è scontato, sebbene la camminata sui tacchi possa, secondo i ricercatori, predisporre a cambiamenti dell’articolazione e della flessione del ginocchio.

Tacchi e gambe

Un altro effetto dell’uso prolungato di stiletti & co. è la sensazione di gambe affaticate, con o senza gonfiori e dolori. Sono sintomi di disturbi venosi, che possono essere transitori o più seri; fra le conseguenze possibili ci sono le varici, o vene varicose. L’origine del problema risiede ancora una volta nella postura del piede: indossando i tacchi impediamo o limitiamo i meccanismi fisiologici che aiutano il sangue a risalire sulle gambe contro la gravità.

Una tantum

Se l’uso frequente è molto rischioso per la salute a lungo termine, anche indossare scarpe strette e alte potrebbe comportare anche danni legati a utilizzi occasionali: tra questi, distorsioni e fratture a carico della caviglia.

Altri inconvenienti, con sintomi più lievi e facilmente risolvibili, possono essere le vesciche, i calli e i duroni. Si verificano quando le scarpe, di qualsiasi tipo, non calzano bene e camminando si crea attrito, dolore e piccole ferite. Le vesciche sono piccoli rigonfiamenti che contengono liquido; i calli e i duroni sono ispessimenti della pelle, a volte dolorosi. Si tratta di inconvenienti che guariscono spontaneamente, cambiando scarpe e utilizzando calze adeguate. Nei casi più ostinati, suggeriscono i dottori anti-bufale, un podologo potrà aiutare a trattare le lesioni. Insomma, la scelte della scarpa perfetta per Capodanno rischia di essere più complicata del previsto.

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