Influenza in Italia: superato il picco, gli ultimi dati

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La curva parla chiaro: il picco dell’influenza in Italia è stato raggiunto e, pare, superato nell’ultima settimana del 2023. E questo con un’incidenza record: 18,3 casi per mille assistiti (dato rivisto dall’Istituto superiore do sanità a causa dei ritardi nelle notifiche). Nella prima settimana dell’anno sono stati infatti 971.000 gli italiani messi a letto dai virus respiratori (contro oltre 1 mln nei sette giorni precedenti), per un totale di circa 7.800.000 casi dall’inizio della sorveglianza.

La cautela degli esperti e il post vacanze

Febbre, tosse, dolori alle ossa, mal gola. Ma attenzione: potrebbe essere prematuro pensare di essercela cavata. “Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco – ha detto Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss – anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”.

È sempre difficile fare previsioni sull’andamento della stagione influenzale, ma “un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto – ha precisato Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet e curatore del bollettino epidemiologico – Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”.

I bambini

In ogni caso – nonostante la frenata – i più colpiti restano i bambini, ‘bersaglio’ di diversi virus respiratori che portano poi in famiglia. Nel mix di patogeni in circolazione predominano “quelli dell’influenza”, come si legge nel report Respivirnet. Anche se risulta in calo rispetto alla settimana precedente la proporzione dei campioni positivi all’influenza vera e propria rispetto al totale dei campioni analizzati (34% contro 46%). Per la maggior parte, precisano i medici sentinella, si tratta di virus A H1N1pdm09. 

Tutti i numeri

L’incidenza in Italia scende a 16,5 casi per mille assistiti, una frenata che si registra soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni: siamo a 33,6 casi per mille assistiti (contro 47,2 nella settimana precedente). Nella fascia 5-14 anni il dato è di 14,43 per mille, nella fascia 15-64 anni di 17,69 e tra gliover 65 anni di 10,45 casi per mille assistiti.

A livello territoriale, la situazione peggiore si registra in Abruzzo e Sardegna. 

Perchè ha senso vaccinarsi

Nonostante il picco sia passato, complice anche il meteo gli esperti temono che in virus simil-influenzali ci terranno compagnia a lungo. Ecco perchè “continuiamo a raccomandare le vaccinazioni per le persone più a rischio – ha detto Palamara – ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti. Resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”.

Gli altri virus

“I dati virologici confermano che i virus influenzali prevalgono tra quelli respiratori circolanti – ha sottolineato Simona Puzelli, responsabile della sorveglianza virologica RespiVirNet e curatrice del report virologico – Tra i virus influenzali di tipo A il sottotipo prevalente è H1N1pdm09, che rappresenta il 77,7% di tutti i virus influenzali identificati finora nella stagione 2023-2024”. Nel crogiuolo dei patogeni in circolazione i medici segnalano Sars-Cov-2, Rhinovirus, Coronavirus umani diversi da quello di Covid-19, Adenovirus, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali e Bocavirus. 

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