Covid in Italia: contagi in picchiata. Che succede nel mondo

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Scendono ancora a doppia cifra in Italia i ricoveri per o con Covid-19: siamo a -35% rispetto alla settimana precedente. A dircelo è l’ultima rilevazione degli ospedali sentinella della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) che segnala una curva in picchiata, curiosamente in contrasto con il trend che si registra nel resto del mondo (anche se in questo caso il monitoraggio è mensile).

Infatti l’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) indica dall’11 dicembre al 7 gennaio un +40% dei ricoveri e un +12% degli accessi in terapia intensiva a livello globale. E una notevole sottostima dei contagi, sulla base dei risultati dell’analisi delle acque reflue. Ma questa è un’altra storia.

Nel nostro Paese comunque “Covid in questo momento è abbastanza irrilevante tra i patogeni respiratori che circolano nella popolazione”, sottolinea il presidente Fiaso, Giovanni Migliore. 

I numeri in Italia

Nei dettagli, si riduce del 43% il numero dei ricoverati “per Covid”, cioè con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all’infezione da Sars-Cov-2. Scendono anche gli italiani in ospedale per altre cause ma risultati positivi al Coronavirus: in questo caso abbiamo un -29%. Oltretutto questi soggetti  rappresentano il 63% dei pazienti Covid negli ospedali. L’età media dei pazienti è di 78 anni e nel 92% dei casi sono presenti anche altre patologie.

Frenano del 25% i ricoveri Covid nelle terapie intensive. Si tratta in termini assoluti di poche unità per ospedale, per lo più soggetti con in media 68 anni e altre patologie.

Che succede nei reparti pediatrici

Dopo il sonoro -75% della scorsa settimana, resta stabile e limitato a poche unità il numero dei bambini con Covid-19 negli ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella. Non ci sono bambini in terapia intensiva, sottolineano gli esperti Fiaso, e i ricoveri sono esclusivamente nella fascia di età tra 0-4 anni.

Si allenta la pressione sugli ospedali

Insomma, nel nostro Paese “il trend in discesa si mantiene – come puntualizza Migliore – Resta prevalente l’influenza, ma anche qui gli indicatori sono in discesa e si sta allentando anche la morsa sugli ospedali”.

Intanto nel mondo…

Il virus corre ancora, ma fa sempre meno paura. E anche a livello globale il dato dei contagi – 1,1 mln di casi in un mese (+4% rispetto al mese precedente) – risente fortemente dell’allentamento della sorveglianza. Stando al bollettino dell’Oms, però, crescono i pazienti negli ospedali. In dettaglio sono stati 173 mila i ricoveri Covid e 1.900 gli accessi in terapia intensiva in 50 Stati. Tra le varianti, infine, JN.1 ormai è dominante (rappresenta il 65,5% delle sequenze analizzate).

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