Influenza H1N1 e Covid JN.1: come riconoscerli

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Febbre, mal di gola, tosse, naso che cola, costipazione, dolori alle ossa e spossatezza. I sintomi dell’influenza e quelli di Covid-19 ormai possono essere molto simili. E questo in barba al fatto che il virus A H1N1pdm09, il più diffuso della stagione in Italia, non sia esattamente una novità (è una variante dell’ormai celebre influenza suina che causò la pandemia influenzale nel 2009/2010), al contrario della sottovariante di Pirola JN.1.

Se per difenderci sarebbe stato utile il vaccino, come distinguere la causa del proprio malanno di stagione? Fortune Italia lo ha chiesto al virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell’Università degli studi di Milano.

Influenza, il punto sul virus H1N1 tra contagi e morti

“Bella domanda: purtroppo – risponde Pregliasco – è impossibile distinguerle solo sulla base dei sintomi. Fino a prima di Covid-19 infatti l’influenza si differenziava dai ‘virus cugini’ per la presenza della triade: febbre alta a inizio brusco, almeno un sintomo generale e almeno uno respiratorio. Ora però Covid-19 è trasversalissimo: l’unica soluzione è il tampone, utile soprattutto per gli anziani fragili. Permette infatti di usare il farmaco antivirale, che purtroppo si utilizza pochissimo”.

Siamo ancora in tempo per il vaccino?

Considerati i numeri dell’influenza – che da noi viaggia a un ritmo di oltre un milione di casi a settimana – ha ancora senso vaccinarsi? “Male non fa”, risponde il virologo, “anche se temo che, considerata la risposta piuttosto timida quest’anno, poche persone abbiano ancora voglia di vaccinarsi. Il fatto è – ggiunge – che quest’anno la vaccinazione contro l’influenza sembra essere stata trascinata in basso dalla stanchezza Covid. Un peccato, perchè le persone per le quali era raccomandata l’immunizzazione sono le stesse”.

Tosse, Herpes, spossatezza

Dopo essere guariti dal virus H1N1, molti lamentano una sequela di problemi: tosse secca, Herpes labiale, spossatezza. “L’influenza come tale è uno stress per il sistema immunitario, dopodichè c’è un periodo di riduzione delle difese dell’organismo – dice Pregliasco – Dobbiamo mettere in conto questo fenomeno e la riduzione delle difese immunitarie. Fra le insidie c’è la possibilità dello pneumococco come sovrainfezione batterica”. Quanto alla tosse, “è un’azione irritativa, una specie di ferita delle prime vie aeree, piuttosto diffusa come ‘strascico’ del malanno”.

Morire per influenza

L’influenza non è una patologia da sottovalutare: ogni anno, e queste sono stime dell’Istituto superiore di sanità, si arriva ad attribuire mediamente 8.000 decessi all’influenza e alle sue complicanze in Italia. “La vaccinazione protegge da questo rischio, non ci stancheremo mai di ricordarlo”, conclude Pregliasco.

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