Il pharma tricolore vale 50 mld, export da record in Campania

Marcello Cattani

È una delle regioni del pharma tricolore e, negli anni, ha visto crescere le esportazioni, forte di oltre 2.000 addetti – un terzo dell’occupazione farmaceutica del Sud Italia – che superano i 4mila considerando anche l’indotto. La ‘fotografia’ del pharma in Campania arriva dall’incontro di Farmindustria tenutosi oggi a Torre Annunziata, presso il Polo produttivo di Novartis Farma.

Un’occasione per il presidente di Farmindustria Marcello Cattani di fare il punto sulla performance del settore, a partire dall’incremento “dell’export, che secondo l’Istat ha superato i 49 miliardi di euro nel 2023, con una produzione di oltre 50 miliardi. È il dato più alto di sempre, con una crescita di quasi il 3% rispetto al 2022 e di quasi il 90% negli ultimi 5 anni”.

Un record che fa sorridere il numero uno di Farmindustria e non arriva proprio inaspettato (ma è la prima volta che Cattani pronuncia ufficialmente questa cifra ‘tonda’). Ma che vale ancor di più alla luce delle tante crisi che rischiavano di impattare sul pharma italiano nell’anno appena trascorso. Da record anche la crescita del saldo estero, che ha raggiunto i 10,7 miliardi di euro.

Le imprese campane

Ebbene, a conti fatti, guardando solo l’export della Campania il dato è cresciuto di cinque volte tra il 2018 e il 2023, portando a casa un +475%. Con compresse, fiale e altri prodotti distribuiti  tra Svizzera, Ue, Stati Uniti, Sud Corea, Cina, Arabia Saudita. E forse non tutti sanno che Napoli, a livello nazionale, è al 4° posto nel 2023 tra le province nel ranking per valore dell’export farmaceutico.

Nella Regione, oltre a Novartis, è presente una costellazione di 14 imprese, tra cui Farmaceutici Damor, Kedrion Biopharma, Pierrel, Altergon Italia, Dompé Farmaceutici, Esseti Farmaceutici, Euromed, Ibsa Farmaceutici Italia, Olon e Merqurio Pharma. Qui il settore vanta oltre 4 mld di euro di esportazioni nei primi 9 mesi del 2023, l’80% dell’export hi-tech e il 26% di quello manifatturiero della regione.

“La Campania è una punta di diamante dell’industria farmaceutica nel Mezzogiorno. Lo dimostra la presenza sul territorio di aziende grandi, medie, piccole che rappresentano al meglio il made in Italy, con quello sguardo al futuro e quella creatività che da sempre contraddistinguono la nostra Nazione”, ha detto Cattani, ricordando che il pharma “pesa oggi l’8,2% del totale manifatturiero per le esportazioni, che nel 2023 è stato stabile: senza l’apporto delle nostre imprese sarebbe calato”.

La competizione globale

Non è il momento di riposare sugli allori, però. Quando guardiamo a determinati settori, e il pharma è uno di questi, la competizione è infatti globale. “Tra il 2023 e il 2028 saranno investiti in R&S circa 1.700 miliardi di dollari, e altrettanti in produzione. Nel 2023 i farmaci approvati dall’Fda (l’Agenzia regolatoria americana) sono stati 55, mentre nei 4 anni precedenti la media è stata di 49. Con una pipeline di medicinali in sviluppo nel mondo che oggi è già di oltre 21.000. Un’accelerazione – riflette Cattani – che in Europa viene frenata da politiche ideologiche e anti-industriali“.

Oltretutto negli ultimi 2 anni sono cresciuti del 30% i costi industriali, cosa che “rende molto difficile la sostenibilità delle produzioni. Senza dimenticare poi la difficoltà di trovare le competenze necessarie per affrontare le sfide sempre più tecnologiche e digitali dei prossimi anni”.

Ma nonostante tutto il leader di Farmindustria resta convinto che il settore possa “ancora dare un contributo straordinario all’Italia e rafforzare la sua leadership in Ue. In termini di ricerca nelle Life Sciences, di produzione e di export, di crescita economica, di sviluppo dei territori e della filiera. Ma soprattutto in termini di benefici per i pazienti, a cui deve essere però garantito un accesso equo e omogeneo ai trattamenti, eliminando le differenze regionali ancora presenti”.

Il sito di Torre Annunziata

Novartis ha annunciato investimenti per 350 milioni di euro in Italia entro il 2025, di cui 70 destinati all’ampliamento del sito di Torre Annunziata. Per il 2024 la produzione nello stabilimento si attesta su 8,1 miliardi di compresse, che dovrebbero diventare 10 miliardi nel 2025 grazie alla nuova area di produzione con circa 1.000 mq aggiuntivi di tecnologia. E’ previsto anche un aumento della forza lavoro di circa 150 unità entro fine 2024.

Attualmente lo stabilimento si estende su una superficie di circa 150.000 mq e impiega circa 600 dipendenti, con un indotto di oltre cento persone. Nel 2024 la produzione raggiungerà oltre 150 milioni di confezioni, destinate a 118 Paesi. Nel sito si produce il più innovativo farmaco Novartis per lo scompenso cardiaco, destinato ai mercati internazionali.

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