Aifa: non si sblocca il totonomi per la presidenza, a che punto siamo

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Non sono ancora chiusi i ‘giochi’ sulla presidenza dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). “Ci stiamo lavorando: stiamo cercando la persona adatta”, ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, a margine del convegno ‘La natalità: una questione di coppia’. E la soluzione al rebus non sembra proprio dietro l’angolo. “Ci vuole un po’ di tempo, siamo stati sati sorpresi dalle dimissioni del professor Palù” ha aggiunto il ministro. Sarà una nomina interna? “Non lo so, stiamo lavorando.  Appena ho i nomi ve li dico”.

Il totonomi

Dopo le improvvise dimissioni del virologo Giorgio Palù il 22 febbraio scorso, è scattata la ricerca di un nuovo ‘timoniere’ per l’agenzia di via del Tritone. Ai nomi di Marco Cavaleri, che all’Agenzia europea del farmaco Ema è responsabile Rischi sanitari e Strategie vaccinali e presiede la Task force emergenze e del suo ‘maestro’ Guido Rasi, che ha già guidato sia l’Ema che l’Aifa, con il passare dei giorni si è aggiunto un drappello di ‘donne del farmaco’.

Tra i nomi circolati insistentemente per la presidenza, ci sarebbero quello della farmacologa Annalisa Capuano dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, della collega Paola Minghetti, docente del Dipartimento di scienze farmaceutiche dell’Università di Milano e di Patrizia Popoli direttore del Centro nazionale per la ricerca e la valutazione dei farmaci dell’Istituto superiore di sanità.

Ma, considerato che ormai il compito principale della nostra Agenzia è quello di gestire la questione (delicatissima) di prezzi e rimborsi, dopo il via libera ai dossier che arriva da Ema, nel settore è chiara la consapevolezza che alla presidenza di Aifa serva un esperto di negoziazione dei prezzi, magari di statura internazionale. Ecco perchè c’è chi ventila l’ipotesi di una figura appartenente al mondo dell’industria. La ricerca sembra però ancora lontana dal dirsi conclusa.

La posizione delle imprese del farmaco

“Sulla presidenza Aifa noi non chiediamo nomi, chiediamo autorevolezza – scandisce Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, dall’incontro sulla natalità – Autorevolezza scientifica, autorevolezza nella gestione di un’agenzia che è fondamentale per i cittadini e per l’industria”.

E se davvero fosse una donna a guidare Aifa? “Noi rispettiamo tutte le scelte, ovviamente è una scelta del ministro. Quello che conta – ribadisce Cattani, rispondendo con un sorriso a Fortune Italia – è l’autorevolezza scientifica, gestionale e manageriale, indipendentemente in questo caso dal genere. Se ci sarà una presidentessa, ne saremo lieti, ma se sarà un presidente lo saremo altrettanto”.

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