Aifa: Palù si dimette, le ragioni dell’addio

Giorgio Palù

La presidenza della nuova Aifa è una poltrona che scotta. Il virologo Giorgio Palù, ad appena due settimane dalla nomina, si è clamorosamente dimesso dalla presidenza dell’Agenzia Italiana del farmaco.

Aifa, Palù al timone per un anno e a titolo gratuito

A lanciare la notizia ‘Quotidiano Sanità’, che ricorda come Palù sarebbe dovuto restare in carica un anno e a titolo gratuito, secondo i limiti di legge dovuti all’età. Ma perchè questo improvviso passo indietro? A spiegarlo, come riferisce prontamente Adnkronos Salute, è lo stesso ex presidente in un messaggio rivolto ai consiglieri del Cda e ai direttori dell’ente regolatorio di via del Tritone, in occasione di una riunione informale. Un testo che Fortune Italia ha potuto leggere.

Le ragioni dell’addio

Un testo che Fortune Italia ha potuto leggere. “Vi comunico – scrive Palù – dopo un’attenta meditazione, che la mancata sintonia col ministro e l’assenza di risposte dal Governo mi costringono a dare le dimissioni da presidente nominato di Aifa hic et immediate“. Una decisione che appare irrevocabile.

Nella missiva, Palù riporta per punti le sue osservazioni: in primis c’è “la totale assenza di ascolto da parte del ministro nelle scelte operate per Aifa”. Il virologo sottolinea poi di trovare “offensivo ed umiliante nei confronti della mia persona e del mio profilo scientifico-professionale il contenuto del DM 13:04:25 UTC; in particolare la durata di un anno del mandato conferitomi”, scelta “quantomeno equivoca sul piano giuridico”.  

“Ne sia prova – ricorda Palù – il fatto che il mio primo incarico a Presidente (ero già in pensione) è avvenuto con mandato quinquennale da parte del precedente Ministro della Salute. Per di più, l’interpretazione restrittiva della norma da parte del Ministro attuale viene adottata esclusivamente nei miei confronti, in netto contrasto con i decreti di nomina appena assunti dallo stesso Ministro per pensionati ultrasettantenni chiamati a dirigere l’Iss” e qui l’allusione è chiara a Rocco Bellantone, “o a partecipare come consulenti nella Cse”, la Commissione unica scientifico-economica di Aifa.

Il capitolo retribuzione

 A colpire, nel decreto di nomina del 9 febbraio firmato da Orazio Schillaci, non solo la durata dell’incarico a tempo deteminato, ma anche la gratuità dell’opera. “La non retribuzione dell’incarico – precisa Palù nel documento – non mi preoccupa di certo. Considerandomi al servizio della res publica, ho infatti già svolto per tre anni le funzioni di Presidente di Aifa senza ricevere alcun compenso né gettone di presenza, rifiutando anche di essere titolare di carta di credito dell’Ente”. 

“Mi sorprende invece – sottolinea il professore – la disparità di trattamento rispetto ad altri Presidenti di Ente pubblico in pensione, beneficiari, contestualmente alla nomina, della legge 24 gennaio 1978 n.14, legge che nel mio caso, ancora una volta, non trova applicazione”. 

L’eredità e la nuova Agenzia

A spingere Palù verso l’addio, insomma, non è stanchezza o disamore per l’Agenzia. Anzi, “avendo concepito e promosso la riforma di Aifa – rivendica il virologo nella missiva – ho sentito il dovere di convocarvi oggi per segnalarvi alcuni obiettivi che ritengo essenziali per rilanciare l’Agenzia: una forte e qualificata rappresentanza di Aifa in seno alle commissioni Europee, l’informatizzazione dei dati farmaco-economici, gli studi clinici e la RWE” Real World Evidence “per stimare il valore delle cure, la comunicazione scientifica, il coinvolgimento di esperti di altissimo profilo a sostegno della Cse, la promozione della ricerca biomedico-farmaceutica, sicuramente uno dei settori più qualificanti per lo sviluppo scientifico-tecnologico del Paese”. 

Raccomandazioni che arrivano prima della comunicazione “dopo un’attenta meditazione”, delle dimissioni dal vertice dell’Aifa e che suonano come un’eredità da parte del virologo, professore emerito all’Università di Padova. Che nell’ultima riga augura buon lavoro ai manager e agli esperti chiamati a occupare posizioni chiave nell’Agenzia regolatoria.

“Ho l’orgoglio di aver portato la riforma di Aifa, di averla concepita, promossa e in larga parte redatta, e spero che questo sia utile all’agenzia – ribadisce poi Palù all’Adnkronos Salute – Non ho molto altro da dire”.

Si riapre quindi il valzer delle nomine per il vertice di Aifa, un ostacolo al cammino della nuova Agenzia.

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