Chi ne soffre se ne è già accorto: il periodo ‘nero’ della rinite allergica si allunga. E, soprattutto, peggiora. Non solo: se non avete mai sperimentato questo problema, non è detto che non possa manifestarsi anche dopo gli ‘anta’. “In questi anni iniziano a emergere studi sull’insorgenza e sulla diffusione delle allergie anche dopo i settant’anni”. Parola di Giorgio Walter Canonica, General Executive Manager Siaaic, Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica e Senior Consultant Humanitas Milano, che in un recente incontro promosso da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica) ha analizzato le novità sul fronte rinite e allergie respiratorie.
Se il clima cambia, le allergie si allungano
Con l’innalzamento delle temperature, il periodo di ‘sofferenza’ degli allergici si dilata. “La primavera è associata all’arrivo delle allergie respiratorie e al malessere che esse portano con sé, e lo sa bene il 25% della popolazione mondiale che ne soffre durante quello che è diventato ormai un periodo lunghissimo”, ha detto Canonica.
Ma perchè le allergie respiratorie sembrano essersi moltiplicate? “Dalla fine della pandemia si è assistito a un’esplosione delle allergie respiratorie, complice il minor uso della mascherina, che per molto tempo ha avuto un effetto protettivo dall’inalazione dei pollini, allergeni, virus e inquinanti”. E la situazione è destinata a peggiorare. “Secondo le proiezioni, tra il 35% e il 40% della popolazione italiana soffrirà di rinite allergica entro il 2030”, ha detto l’esperto.
Primavera di passione
“Dobbiamo affrontare la prossima stagione con le dita incrociate. Se il trend continua a essere lo stesso, complici anche i livelli di inquinamento presenti nell’aria, dobbiamo attenderci sicuramente una primavera molto impattante per coloro che sono allergici”, è l’amara previsione di Canonica.
Infatti l’inquinamento danneggia la mucosa respiratoria, “agevolando la penetrazione degli allergeni e stimolando la risposta allergica. Più aumenta l’inquinamento e più il danno della mucosa diventa importante, contribuendo così a potenziare la risposta anomala che causa i sintomi dell’allergia”, ha ammonito Canonica.
Cinque consigli per sopravvivere alla primavera
La protezione dall’esposizione agli allergeni, pollini e inquinanti tramite l’uso della mascherina, è sempre consigliata.
Occhio al meteo. I fenomeni metereologici quali temporali e precipitazioni abbondanti, con conseguenti scariche elettriche che possono rompere i pollini, possono peggiorare la condizione allergica. Meglio dunque evitare le passeggiate sotto la pioggia, o subito dopo un’accquazzone.
I farmaci di automedicazione, contraddistinti dal bollino rosso che sorride sulla confezione, possono essere utilizzati non appena compaiono i primi sintomi. Tra questi si consigliano i farmaci antistaminici e antiallergici disponibili come spray nasali, colliri e compresse. Oggi esistono anche le combinazioni di steroidi nasali con antistaminici che hanno cambiato la strategia terapeutica della rinite allergica.
Per una prima diagnosi, però, è opportuno un consulto con il medico di medicina generale. Se la patologia è riferibile al fenomeno di tipo allergico, per individuarne la causa è sempre meglio affidarsi all’allergologo che definirà poi la terapia farmacologica più idonea o, in caso di situazioni gravi, indirizzerà verso l’immunoterapia specifica.
Non solo pollini: è fondamentale prestare attenzione anche agli acari della polvere e alla forfora degli animali da compagnia. Per i primi, si consiglia di utilizzare per materassi e cuscini delle fodere anti-acari. Mentre nel caso degli animali, si consiglia di lavarli regolarmente per rimuovere il più possibile gli allergeni dal loro pelo e di tenerli lontano da divani e mobili imbottiti, che possono trattenere gli allergeni.
