Quando hai 16 anni non penseresti di incappare in un problema che rischia di mettere la vita in stand-by, dopo una normale visita medico sportiva. Che però si è rivelata preziosa: senza questo controllo la storia di Giovanni, adolescente di Sassuolo (MO) con la passione per il calcio sarebbe stata molto diversa. Proprio durante la visita per l’idoneità sportiva, al giovane attaccante dello Sporting Scandiano è stata riscontrata un’anomalia nel cuore. Un’anomalia che, dopo ulteriori controlli, si è rivelata essere un rarissimo tumore: un emangioma capillare grande come una pallina, localizzato nel ventricolo sinistro.
Quella di Giovanni (nella foto con l’equipe che l’ha operato) è però una storia a lieto fine: il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento di alta complessità, presso il Salus Hospital di Reggio Emilia (struttura di GVM Care & Research accreditata presso il Ssn). Ora è tornato a scuola e, secondo i medici, potrà anche tornare a giocare a calcio.
Il raro tumore
Il tumore di Giovanni, come è stato accertato dopo la rimozione della massa, era un emangioma capillare: queste formazioni rappresentano il 2,8-5% dei tumori benigni del cuore che, a loro volta, sono il 75% di tutti i tumori cardiaci. Per avere un’idea della rarità del caso, i tumori del cuore hanno una prevalenza autoptica dello 0,002-0,3%.
Gli emangiomi possono insorgere a qualunque età, sia in forma asintomatica (come in questo caso) che con sintomi, a seconda della localizzazione e delle dimensioni. Si tratta di formazioni benigne che però possono causare ostruzione al flusso di sangue o embolizzare.
Il controllo che ha fatto la differenza
Torniamo alla visita: il risultato dell’ecocardiogramma richiede un approfondimento, ma all’inizio il giovane non si allarma troppo. “Pensavo fosse un controllo normale – racconta infatti Giovanni – Ci sono rimasto davvero male quando ho scoperto che c’era dell’altro”. Gli esami di imaging cardiaco confermano la presenza di un tumore cardiaco di 1,4 cm nella cavità del ventricolo sinistro.
Occorreva intervenire. “La posizione della massa e le sue dimensioni notevoli hanno reso necessario un intervento nel breve periodo”, spiega Vinicio Fiorani, responsabile dell’U.O. di Cardiochirurgia del Salus Hospital. “Questo genere di tumori è rarissimo ed ha la tendenza a crescere, con il rischio di ostruire il flusso sanguigno o di distaccarsi ed embolizzando andare a danneggiare altri organi (come ad esempio il cervello, con la grave conseguenza di un ictus). Va dunque asportato”.
L’intervento
I medici scelgono per questo caso un approccio mininvasivo, in minitoracotomia (ovvero passando attraverso un piccolo taglio di pochi centimetri sul torace destro e con l’ausilio di una telecamera). Una scelta che permette di salvaguardare strutture importantissime nel cuore. “In letteratura risulta un solo caso di emangioma asportato per via mininvasiva (ma di tipo cavernoso), possiamo dunque affermare di essere i primi ad asportare un emangioma di tipo capillare in maniera mininvasiva”, sostiene Fiorani.
Dopo un breve periodo in Terapia intensiva, Giovanni ha terminato la degenza in reparto con 15 giorni di riabilitazione cardiorespiratoria.
Nel futuro ancora il calcio
E adesso? Giovanni con il tempo potrà tornare a condurre una vita normale e a giocare a calcio, assicurano i medici. “Dopo l’intervento ho trascorso diverso tempo a casa e lunedì 15 aprile, a meno di un mese dall’intervento, sono tornato a scuola. È stato un po’ come ricominciare dopo le vacanze estive. Sono felice di riprendere molti aspetti della vita normale e sono stato davvero contento di ritrovare tutto l’appoggio dei compagni di classe e dei professori, che non è mai mancato durante i giorni in cui sono dovuto rimanere a casa. Ora l’obiettivo è tornare più forte di prima, anche sui campi da calcio”, conclude Giovanni. Un rientro previsto per settembre, dopo l’ok dei medici.
