Nel momento del bisogno, l’Italia ha compreso le priorità, dice Nicoletta Luppi, presidente e Ad di MSD Italia. Per la ‘fase 2’, auspica una nuova governance della sanità basata sul rafforzamento dell’ecosistema innovativo. La versione completa di questo articolo, a firma di Carlotta Balena, è disponibile sul numero di Fortune Italia di maggio.
Il momento che stiamo vivendo è delicato: per chi lavora nell’industria farmaceutica, lo è ancora di più. La corsa per trovare un vaccino, l’esigenza di sopperire alle mancanze, l’applicazione di nuovi paradigmi di innovazione. “L’innovazione al tempo del Coronavirus diventa un nuovo modello di vita. L’innovazione che stiamo sperimentando non è solo tecnologica (telemedicina certificata inclusa), ma anche sociale, di processo e di ‘rottura’ rispetto agli orientamenti usati sinora” dice Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato MSD Italia. Nell’azienda da oltre 26 anni, Luppi è stata, “come donna, la prima informatrice del farmaco nella nostra azienda, il primo direttore di business unit e di market access e, da ultimo, il primo presidente e ad”. Un percorso d’eccellenza che l’ha portata a ricoprire un ruolo spesso appannaggio esclusivamente maschile.
II settore farmaceutico come sta affrontando l’epidemia di Coronavirus?
L’industria farmaceutica sta dimostrando un grande senso di responsabilità nel fare squadra al fianco delle istituzioni per garantire la continuità nella produzione e distribuzione dei farmaci e vaccini e consentirne l’accesso ai pazienti.
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