L’Italia è uno dei Paesi protagonisti a livello mondiale della corsa al vaccino. A colloquio con Antonella Folgori, Ad di Reithera, azienda che avvierà a luglio lo studio su 50 volontari sani. La versione completa di questo articolo, a firma di Salvo Ingargiola, è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio/agosto.
La tecnologia è la stessa utilizzata contro Ebola. Stavolta, però, l’emergenza sanitaria si chiama Covid 19. I riflettori accesi su Castel Romano ci portano negli stabilimenti di Reithera, azienda di biotecnologie che, a luglio, avvierà una sperimentazione del vaccino sull’uomo. “Gli studi preliminari stanno dando risultati promettenti”, assicura l’amministratrice delegata Antonella Folgori. “Finora abbiamo avviato la sperimentazione sui topi che ci permette una caratterizzazione della risposta immunitaria”. In altre parole, le dosi di vaccino somministrate agli animali paiono indurre la stimolazione di anticorpi specifici e di cellule T. Quest’ultime, che eliminano il virus già entrato nell’organismo, sono state misurate in gran numero sia nel sangue sia nei polmoni, organo bersaglio del virus. Tale studio “si è dimostrato capace di stimolare la risposta immunitaria contro il Covid-19 anche a bassissime dosi, una qualità fondamentale in vista della sua produzione su scala mondiale”.
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