Confcommercio Salute: “Legittimo chiedere a lavoratori vaccino Covid”

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Vaccino sì, vaccino no. Mentre l’Italia fa i conti con i ritardi e la necessità di rivedere la campagna di vaccinazione contro Covid-19, si moltiplicano le categorie di lavoratori che vorrebbero essere inserite tra quanti riceveranno il vaccino in via prioritaria, di pari passo con i no-vax. Ma non tutti gli operatori sanitari hanno detto sì al vaccino. E non si placa il dibattito sull’obbligatorietà della vaccinazione per alcune categorie professionali.

 

“Serve con urgenza che venga fatta chiarezza da parte delle Istituzioni sulla discrezionalità in tema di vaccinazioni da parte degli operatori sanitari, sia per la tutela dei diritti dei singoli, ma pure per la definizione delle responsabilità collettive e dei datori di lavoro”. Così il presidente dell’Associazione Confcommercio Salute Sanità e Cura, Luca Pallavicini interviene nel dibattito sul rifiuto di vaccinarsi da parte di diversi operatori del settore socio sanitario. Pallavicini sottolinea che in ogni caso “la richiesta del datore di lavoro al lavoratore di vaccinarsi contro Covid-19 è legittima anche se la vaccinazione non è un obbligo di legge”.

 

“Di conseguenza – continua – nel caso in cui il lavoratore, in buone condizioni sanitarie, non senta il dovere etico e morale di sottoporsi alla vaccinazione, si potrà anche configurare una reale non idoneità dello stesso a svolgere specifiche mansioni assistenziali a diretto contatto con persone fragili. Tale inidoneità – conclude – potrebbe portare anche alla sospensione cautelativa al lavoro per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria”.

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