È delle ultime ore l’indiscrezione secondo la quale il prezzo per ogni dose del vaccino Pfizer/BioNTech è destinato a salire di oltre il 60%. Ad affermarlo è stato il Primo Ministro bulgaro, Boyko Borissov, mentre commentava le trattative in corso dell’Unione europea. “Secondo quanto abbiamo appreso il nuovo contratto per la fornitura di 900 milioni di vaccini nel 2022 e 2023 si dovrà siglare al costo 19 euro e 50 centesimi a dose”, sottolinea in una nota l’ex ministro della Salute Giulia Grillo.
“Vorrei ricordare che il vaccino Pfizer dovrebbe costare – il condizionale è d’obbligo in assenza di dati certi – 12 euro; poi sembra essere passato a 15,50 euro e oggi potrebbe addirittura arrivare a 19,50 euro, con un aumento di 7,50 euro per dose. Ci ritroviamo di nuovo di fronte l’assurda prospettiva in cui le aziende farmaceutiche approfittano del momento storico per lucrare oltremodo sulla salute dei cittadini. Insomma, profitti miliardari in un contesto di emergenza sanitaria senza precedenti. Se quanto indicato fosse confermato sarebbe un atteggiamento incomprensibile che l’Unione Europea non dovrebbe assolutamente avallare”, stigmatizza Grillo.
“Ho più volte ripetuto che lo strumento della licenza obbligatoria, se applicato, avrebbe anche effetti positivi rispetto alle fasi di negoziazione dei prezzi dei farmaci. Gli Stati devono garantire la salute dei loro cittadini mantenendo la sostenibilità dei sistemi sanitari”.
“Ecco perché chiedo al Governo e al presidente del Consiglio Draghi di intervenire, anche in sede europea, affinché si metta fine al solito modello che vede sacrifici pubblici e profitti privati – insiste Grillo – Non dobbiamo dimenticarci che ogni euro pagato più del dovuto per una dose di vaccino è un euro sottratto alle politiche di ripresa dell’intero continente”.
Per queste ragioni “presenterò un odg al prossimo provvedimento Covid in esame in Aula, per chiedere al Governo italiano di attivarsi per fermare questa vergogna”, conclude.
