Vaccini, 1 italiano su 4 con almeno una dose

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A che punto è la campagna vaccinale? Una persona su quattro è coperta con almeno una dose, e
 oltre il 70% degli over 80 ha completato il ciclo. A segnalarlo è il monitoraggio della Fondazione Gimbe, che pur a fronte di una diminuzione dei nuovi casi mette in luce preoccupanti ‘spie’ di un aumento della circolazione del virus, tra cui il rialzo dei contagi in età scolare. Quanto ai vaccini, occorre rendere stabile l’obiettivo 500.000 dosi al giorno, raggiunto solo con l’exploit del 29 e 30 aprile.

Il monitoraggio rileva nella settimana 28 aprile-4 maggio 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (78.309 vs 90.449) e decessi (1.826 vs 2.279). In calo anche i casi attualmente positivi (413.889 vs 448.149), le persone in isolamento domiciliare (393.290 vs 425.089), i ricoveri con sintomi (18.176 vs 20.312) e le terapie intensive (2.423 vs 2.748). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: decessi 1.826 (-19,9%), terapia intensiva -325 (-11,8%, ricoverati con sintomi -2.136 (-10,5%), isolamento domiciliare -31.799 (-7,5%), nuovi casi 78.309 (-13,4%), casi attualmente positivi -34.260 (-7,6%).

“Continua la lenta discesa dei nuovi casi settimanali – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – anche se s’intravedono precoci segnali di aumento della circolazione del virus”.

Innanzitutto, il lieve incremento dell’Rt medio calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sui casi sintomatici, che nel periodo 7-20 aprile è di 0,85 (range 0,80–0,91) rispetto a 0,81 (range 0,77-0,89) del periodo 31 marzo-13 aprile. In secondo luogo, come rilevato dall’ultimo bollettino dell’Iss, dalla prima metà di aprile la risalita dei nuovi casi nelle fasce 3-5 e 6-10 anni, verosimile conseguenza della ripresa delle attività scolastiche in presenza.

“Con il progressivo calo dei nuovi casi – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – continua a ridursi la pressione sugli ospedali, dove le curve dei posti letto occupati in area medica e terapia intensiva continuano a scendere da 4 settimane consecutive”.

“Anche il numero dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva sta progressivamente diminuendo – spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 135 ingressi/die”.

Quanto alle forniture di vaccini, al 5 maggio (aggiornamento ore 6.11) risultano consegnate 24.779.590 dosi, il 32,5% di quelle previste per il 1° semestre 2021. “Sul fronte consegne – spiega Cartabellotta – è molto incoraggiante il deciso aumento dell’ultima settimana: quasi 5 milioni di dosi di vaccini, un colpo di acceleratore decisivo per garantire 3,5 milioni di somministrazioni settimanali”.

 


Al 5 maggio (aggiornamento ore 6.11), il 25,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (15.200.724) e il 10,9% ha completato il ciclo vaccinale (6.522.822), con modeste differenze regionali: dal 28,2% di vaccinati con almeno una dose della Liguria al 21,6% della Sicilia.

Nella settimana 26 aprile-2 maggio si registra, rispetto alla precedente, un incremento delle somministrazioni dei vaccini del 20%, con una media mobile a 7 giorni che raggiunge quota 432.860 somministrazioni/die (vs 361.326 del 27 aprile). “Il progressivo incremento delle consegne – commenta Gili – insieme alle scorte disponibili renderebbero finalmente possibile mantenere costanti le 500.000 somministrazioni al giorno, obiettivo raggiunto per ora solo con l’exploit del 29 e 30 aprile”. Relativamente ai target fissati dal Commissario Figliuolo per la settimana 22-29 aprile emergono marcate differenze regionali: 9 Regioni hanno superato il target assegnato, mentre 12 sono rimaste sotto soglia.

Oltre la metà degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con le Province autonome di Trento e Bolzano che si avvicinano al 70%. Se, tuttavia, nelle fasce over 80 e 70-79 anni la percentuale dei vaccinati con almeno una dose è ormai elevata, la fascia 60-69, che “pesa” molto sui ricoveri ospedalieri, rimane ancora indietro.

Nella fascia 60-69 anni, degli oltre 7,3 milioni di italiani, 680.900 (9,2%) hanno completato il ciclo vaccinale e 2.078.360 (28,2%) hanno ricevuto solo la prima dose.

“Nella fase discendente della terza ondata – conclude Cartabellotta – emerge un incremento dei casi in età scolare, senza dubbio influenzato anche dalle attività di screening e tracciamento dei contatti. Se l’aumento dei nuovi casi nella popolazione scolastica era atteso, la scelta politica di riprendere le attività in presenza non è stata accompagnata da nuove linee guida per contenere la maggiore contagiosità della variante inglese. In ogni caso, in un’Italia quasi tutta gialla e con coperture vaccinali insufficienti per arginare la circolazione del virus, è fondamentale rimarcare l’importanza dei comportamenti individuali: distanze, mascherine e aria aperta devono essere le parole chiave dei prossimi mesi, insieme alla “corsa” al vaccino non appena arriva il proprio turno”.

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