Stop a varianti Covid sono con vaccino a ‘teen’ e bambini

vaccini adolescenti
Aboca banner articolo

Per fermare Covid-19 e le sue varianti occorre somministrare il vaccino a bambini e adolescenti. Solo vaccinando anche la popolazione pediatrica sarà, infatti, possibile evitare la comparsa di nuove varianti. A ribadirlo è stata Susanna Esposito, presidente di Waidid, l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici e ordinario presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Parma, nonché direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Pietro Barilla, intervenuta al Congresso della Società Europea di Infettivologia Pediatrica (Espid).

“Se è vero che in Europa – ha dichiarato Susanna Esposito – Covid-19 non ha causato alcun eccesso di mortalità tra i bambini e che il ruolo dei minori nella trasmissione del virus si sia rilevato modesto, il loro coinvolgimento nella campagna vaccinale è ora essenziale, non solo per la protezione individuale, ma soprattutto per limitare la circolazione del virus. Inoltre, gli effetti indiretti della pandemia sulla salute dei più giovani sono stati drammatici, per le gravi conseguenze psicologiche e le dipendenze che molti di loro hanno sviluppato”.

Ma quale vaccino usare? Pfizer, già approvato negli Usa, in Canada e in Europa per i maggiori di 12 anni, ha avviato la Fase 1 della sperimentazione su una popolazione di circa 5000 bambini tra 6 mesi e 11 anni, testandone la tollerabilità, intesa come la frequenza e la gravità degli effetti collaterali del vaccino.

Il vaccino Moderna sta concludendo la Fase 2 con la somministrazione di due dosi, a distanza di 28 giorni l’una dall’altra, su una platea di soggetti dai 6 mesi agli 11 anni, verificandone gli effetti, sia in termini di sicurezza che di immunogenicità, vale a dire la capacità del vaccino di indurre una risposta immunitaria protettiva.

C’è poi il vaccino della cinese Sinovac, autorizzato e rilasciato in 300 milioni di dosi per la popolazione adulta. Secondo l’azienda orientale, che non ha ancora pubblicato i dati ma che ha concluso una fase di sperimentazione su un campione di 500 soggetti di età pediatrica: il vaccino sarebbe sicuro ed efficace anche nella fascia 3-17 anni.

Dal punto di vista biologico, concordano gli esperti, non ci sarebbe motivo di aspettarsi differenze nella copertura vaccinale delle varianti nei bambini rispetto agli adulti. Anzi, proprio vaccinando anche la popolazione pediatrica sarà possibile evitare la comparsa di nuove varianti. Per questo motivo gli esperti si appellano affinché già dall’imminente estate possano partire le vaccinazioni degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni.

La durata dell’immunità indotta dal vaccino contro l’infezione da Sars-CoV-2 nei bambini dovrà essere seguita nel tempo. I risultati di tali studi aiuteranno gli esperti a decidere se i bambini avranno bisogno di richiami in futuro.

I ricercatori devono anche studiare se i vaccini contro Covid-19 possono essere combinati con gli altri di routine somministrati in età pediatrica.

“Gli studi sui bambini sono partiti più tardi rispetto a quelli sugli adulti – conclude Susanna Esposito – e per questo solo di recente vi è stata l’approvazione della vaccinazione contro Covid-19 a partire dai 12 anni di età e stiamo attendendo i dati sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini nella fascia di età 6 mesi-11 anni. Sebbene siano considerati a basso rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19, anche bambini e adolescenti possono trasmettere il virus e contribuire, quindi, alla diffusione del contagio. Grazie alle vaccinazioni degli adolescenti e, a seguire, dei bambini più piccoli, sarà possibile evitare che i nostri ragazzi non vadano a scuola, con tutti i vantaggi psico-affettivi, educativo-formativi e di inclusione sociale delle lezioni in presenza “.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.