Morto dopo il vaccino in Sicilia, cosa è accaduto

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La sua morte in Sicilia, dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, ha fatto deflagrare il caso che ha rischiato di compromettere la campagna vaccinale. Ora, dopo il dissequestro in tutta Italia delle dosi del lotto sotto esame, la Procura di Siracusa fa chiarezza sulle cause del decesso di Stefano Paternò.

Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Gaetano Bono e coordinate dal procuratore della Repubblica Sabrina Gambino, hanno fatto emergere gli elementi che hanno portato alla morte di Paternò. La relazione dei consulenti tecnici del Pm ha infatti stabilito la sussistenza di una relazione causa-effetto con la somministrazione del vaccino AstraZeneca.

“È bene però precisare, anche al fine di evitare la diffusione di fake news o la strumentalizzazione della notizia in chiave antivaccinale – evidenzia la Procura – che ciò non implica affatto un problema di sicurezza del vaccino AstraZeneca/Vaxzevria, tanto che le fiale sono già state dissequestrate”, dopo che il lotto ABV2856 somministrato è stato analizzato, insieme con altri sei lotti, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal corrispondente istituto olandese (Rivm) che aveva rilasciato l’autorizzazione alla commercializzazione del vaccino.

La morte di Paternò, secondo le conclusioni della Procura, “è ascrivibile alla sua risposta individuale al vaccino, in virtù della concomitanza con la pregressa infezione da Sars-Cov2″ del tutto asintomatica, “come testimoniato dalla debole positività ai tamponi molecolari e dalla presenza di IgG a titolo significativo, ma non di IgM. Ciò ha comportato una risposta anticorpale che si è aggiunta alla risposta immunitaria del vaccino”, scatenando “una risposta infiammatoria esagerata”.

Più nel dettaglio, i risultati degli esami istologici hanno accertato la “presenza di elevati livelli di IL-6, una citochina espressione dell’attivazione di un processo infiammatorio intenso che appartiene alla manifestazione clinica della malattia, nel periodo della cosiddetta ‘tempesta citochinica’, ma che può appartenere alla sindrome post-vaccinica denominata Ade (Antibody-dependent enhancement)”.

Pertanto, presupponendo l’Ade una eccessiva attivazione immunitaria, “si è attivato un meccanismo tale da condurre ad un danno tissutale polmonare con l’evoluzione verso un quadro di sindrome da distress respiratorio acuto”, evidenzia ancora la Procura.

“Non esistono dubbi in merito alla notevolissima entità del danno polmonare, tanto da configurarsi un quadro incompatibile con la respirazione e quindi con il mantenimento delle funzioni vitali”.

Insomma, l’uomo era contagiato ma asintomatico al momento del vaccino. E la reazione spropositata del suo organismo ha portato al decesso.

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