Giornata mondiale sclerosi multipla, effetto Covid

sclerosi
Aboca banner articolo

Oggi si celebra la Giornata mondiale della Sclerosi Multipla e, in questa occasione, la Società italiana di neurologia (Sin) si sofferma sulla relazione con Covid -19.

Sembra ormai confermato che in generale i pazienti con sclerosi multipla, anche in corso di terapia immunoattiva, non abbiano un maggior rischio di infezione da Sars-Cov2 rispetto alla popolazione generale. Mentre le persone di età superiore ai 60 anni, che presentano disabilità, che sono in fase progressiva e hanno comorbidità, hanno un rischio aumentato di un decorso più sfavorevole/grave in caso di infezione, per cui devono porre ancor più attenzione al distanziamento sociale e più in generale a ridurre al minimo i rischi di infezione, così come i loro famigliari.

“In linea generale – commenta Claudio Gasperini, responsabile del Gruppo di studio sclerosi multipla della Sin – riteniamo che l’azione di supporto rivolta ai pazienti per far rispettare loro le misure di protezione dall’infezione, quali il distanziamento sociale, l’attenzione verso l’igiene, la ridotta esposizione al rischio di essere contagiati (uso mascherine in ospedale, o in ambienti con altre persone, telemedicina, invio a domicilio dei piani terapeutici e persino di certe categorie di farmaci, esenzione dal lavoro) unitamente all’azione immunoregolatoria ed antiinfiammatoria dei farmaci immunoattivi, abbia potuto contenere il possibile maggior rischio d’infezione in persone fragili come quelle con sclerosi multipla”.

La Sin e l’Aism con la sua Fondazione (Fism) continuano a monitorare Covid-19, aggiornando i dati e suggerendo nuove modalità di comportamento ai pazienti, ai loro caregiver e a lavorare per riadattare l’organizzazione assistenziale negli Ospedali e nel territorio di tutto il paese.

CHE COS’E’ LA SCLEROSI MULTIPLA – Si tratta di una malattia cronica del sistema nervoso centrale che insorge generalmente tra i 20 e i 40 anni con una maggiore frequenza nelle donne. Solo in Italia colpisce circa 126.000 persone e oltre 3400 i nuovi casi l’anno: 1 diagnosi ogni 3 ore.

Si tratta di una patologia dal forte impatto emotivo e sociale che comporta una disabilità rilevante, che, spesso, compare dopo alcuni anni di storia clinica di malattia e un lungo decorso che si prolunga per tutta la vita. I sintomi più comuni sono perdita di equilibrio, cattiva coordinazione, tremori, disturbi del linguaggio, vista sfocata, riduzione di forza, perdita della capacità deambulatoria, perdita del controllo sfinterico, deficit delle funzioni cognitive, disfagia, dolore, e fatica, sono variamente presenti anche nello stesso soggetto.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.