Non è un vaccino per giovani, Open day AstraZeneca nella bufera

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Erano stati un successo in queste settimane gli Open day con il vaccino AstraZeneca per gli over 18 anni organizzati da molte Regioni, soprattutto fra i giovani.

E questo nonostante le ‘ombre’ di questi mesi, legate al possibili rischi di rare trombosi post vaccino e all’altalena delle età per le quali Vaxzevria è stato “preferibilmente” raccomandato in Italia. Adesso però, dopo il caso della ragazza di 18 anni ricoverata al San Martino di Genova per una trombosi proprio dopo un Open day, il vento sta cambiando.

A far divampare la polemica è stata, nei giorni scorsi, l’Associazione Luca Coscioni, che ha scritto al Governo e al commissario Francesco Figliuolo un lettera contro il vaccino AstraZeneca per i giovani.

Tra i firmatari, noti scienziati ed accademici dell’associazione Luca Coscioni, come il suo co-presidente Michele De Luca, ordinario nel Dipartimento di Scienze della Vita e Direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Valeria Poli, presidente Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare; Gilberto
Corbellini, professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica presso la Sapienza l’Università di Roma; Anna Rubartelli, docente di Biologia Cellulare e Molecolare; Gennaro Ciliberto, presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita; Valeria Poli, presidente Sibbm e le immunologhe Anna Mondino e Giulia Casorati.

“Trasmettiamo con la massima urgenza – scrivono segretario e tesoriere dell’associazione Filomena Gallo e Marco Cappato – una lettera aperta sottoscritta da autorevoli scienziati ed esperti, che invita a sospendere immediatamente la distribuzione del vaccino anti-Covid19 AstraZeneca e Johnson and Johnson alle persone giovani di età a causa dei documentati rischi per la salute e la vita. L’appello si fa particolarmente urgente in occasione degli Open day aperti a tutte le fasce di età, compresi maturandi, che si stanno tenendo in tutta Italia, infrangendo le raccomandazioni dell’Aifa di riservare il vaccino AstraZeneca agli ultrasessantenni”.

Per questi scienziati e ricercatori Vaxzevria non è un vaccino per giovani. “L’iniziativa degli open day AZ – si legge nella missiva – sembra mossa da buone intenzioni e sta riscuotendo grande successo, ma non è nel miglior interesse dei giovani. Nei soggetti under 30 che non abbiano comorbidità, la letalità per Covid-19 in Italia è vicina allo zero e rarissima è l’ospedalizzazione, mentre il rischio di” questa forma di rare trombosi “per loro supera il beneficio del vaccino, ed è sufficiente a sconsigliare la vaccinazione con AZ, in accordo alle raccomandazioni Aifa”.

Intanto in Liguria si è registrato un altro caso: una donna di 34 anni vaccinata il 27 maggio con la prima dose di AstraZeneca è ricoverata presso l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova dove, come riferisce la Regione Liguria, sono in corso accertamenti.

“Con bassa circolazione virale, nelle persone di età inferiore a 30 anni i rischi di AstraZeneca possono essere maggiori dei benefici”, afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, commentando su Twitter un report dell’Ema (Agenzia europea dei medicinali).

Più cauto sul tema Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma. “Siamo ancora nel mezzo della pandemia, con il problema delle varianti. E voglio ricordare che non esiste un farmaco, o un vaccino, sicuro al 100% – ci spiega l’infettivologo – E’ vero che Covid-19 in genere nei giovanissimi comporta pochi sintomi o addirittura nessuno. Ma, come riporta uno studio pubblicato su ‘Jama’, ci sono stati fra bambini e ragazzi migliaia di casi ricoverati e alcune centinaia di morti. Dunque non è che giovani o giovanissimi non si debbano vaccinare. Si può discutere sull’uso preferenziale, e ricordo che nel Regno Unito questo vaccino, che pure è stato largamente usato, non viene somministrato sotto i 30 anni”.

Insomma, il dibattito ferve tra gli specialisti. E già fioccano le disdette delle prenotazioni per gli Open day, in attesa di un chiarimento da parte di ministero della Salute e Agenzia italiana del farmaco.

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