Le regole sul distanziamento sociale, il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina vanno, almeno per ora, sempre rispettati. Ma da oggi 40 milioni di italiani sono ufficialmente in zona bianca. E questo vuol dire, per esempio, che non c’è più alcun coprifuoco così come non c’è più alcuna restrizione sul numero dei commensali al tavolo di un ristorante, purché si sia all’aperto.
Venerdì scorso, infatti, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che ha portato in zona bianca anche Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e la Provincia Autonoma di Trento. Un’altra settimana e, con eccezione della sola Val d’Aosta, praticamente tutta l’Italia sarà bianca visto che è già previsto il cambio di colore per Sicilia, Marche, Toscana, Provincia di Bolzano, Calabria, Basilicata e Campania.
Secondo una stima di Coldiretti, “il passaggio in zona bianca significa un incremento del fatturato nel sistema della ristorazione pari a circa il 20%, i cui effetti si fanno sentire a cascata l’intero sistema agroalimentare con ben oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti dall’inizio della pandemia a causa delle limitazioni”. Va ricordato che per quanto riguarda i ristoranti, sebbene all’aperto non vi siano più limitazioni nel numero di persone che possono essere sedute a uno stesso tavolo, al chiuso resta fissato il tetto di sei commensali.
Per quanto riguarda le visite ad amici e parenti, le Faq della presidenza del Consiglio ricordano che è consentito “restando all’interno della stessa zona, senza limiti di orario o nel numero di persone che si spostano”.
In generale, tutte le attività per le quali non è espressamente vietata la riapertura possono ripartire, anche se il timing inizialmente previsto dal governo stabiliva una data successiva.
