Discoteche solo all’aperto e col green pass

discoteche
Aboca banner articolo

Si tornerà a ballare, all’aperto, senza l’affollamento di un tempo e, soprattutto, col green pass. Le nuove regole per le discoteche nell’era Covid faranno gioire gli appassionati, ma forse un po’ meno gli addetti del settore, che ancora non hanno una data per la riapertura (deciderà il Governo).

Ma, certo, bisogna ammettere che i ‘paletti’ fissati dal Comitato tecnico scientifico (Cts) tengono conto dei rischi Covid in luoghi chiusi e affollati da giovani (meno vaccinati), come pure della corsa della variante Delta, ‘fotografata’ dall’ultimo bollettino dell’Iss.

Se l’estate è sempre stata la stagione delle discoteche, il fatto poter tornare a ballare all’aperto aiuterà parte del settore (le mega strutture al chiuso resteranno sigillate), in ginocchio dopo l’illusione della scorsa stagione estiva. In attesa di una data che consenta si riaprire vediamo che cosa ha stabilito il Cts, e perché. Iniziando a dire che le raccomandazioni degli esperti non parlano espressamente di mascherine (che dal 28 all’aperto non saranno più obbligatorie, ma vanno portate con sé e indossate in caso di assembramenti).

Ma, proprio in base alle nuove regole, i buttafuori non si limiteranno a contare gli ingressi, ma dovranno anche allontanare chi ha la febbre (sopra i 37.5).

Gli esperti ricordano che il quadro epidemiologico attuale è “caratterizzato da una circolazione contenuta del virus Sars-CoV-2”, ma allo stesso tempo sta “emergendo progressivamente la variante Delta, che secondo l’Ecdc è destinata diventare dominante nei Paesi europei nei mesi estivi”. Si tratta di una variante con una capacità di trasmissione significativamente più alta rispetto alla variante Alfa “e richiede, per ottenere un’efficace protezione, il completamento dell’intero ciclo vaccinale;”.

Non solo. Le attività di questo settore sono “tra quelle a maggior rischio di trasmissione”, e gli utenti “in larga parte appartengono alle fasce di età più giovani, che allo stato attuale sono tra quelle con le coperture vaccinali più basse, in particolare se ci si riferisce al ciclo vaccinale completo e rappresentano anche i soggetti intrinsecamente più suscettibili a diffondere la variante Delta”, evidenziano gli esperti guidati da Silvio Brusaferro.

Dunque l’apertura delle discoteche “può essere considerata” con protocolli precisi. E a patto che:

1) le attività siano limitate ai contesti che possano garantire lo svolgimento esclusivamente all’aperto;

2) l’ingresso sia essere limitato ai possessori di un certificato verde valido che non può essere sostituita da autocertificazione;

3) l’affollamento non possa superare il 50% della capienza massima ivi incluso il personale di servizio e dipendente;

4) Chiunque abbia una temperatura superiore a 37,5 o sintomatologia compatibile con Covid-19 eviti di accedere;

5) sia garantita la tracciabilità degli utenti presenti;

6) l’utenza sia resa consapevole che tali attività tra quelle a maggior rischio di assembramento e trasmissione del virus Sars-CoV-2 che è pertanto necessario adottare comportamenti responsabili e tali da ridurre il rischio di trasmissione;

7) le eventuali attività di ristorazione e bar siano soggette alle regole già vigenti.

Insomma, le discoteche potranno riaprire ma con (molta) cautela. Al settore basterà?

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.