Rsa anziani
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Dopo mesi nell’occhio del ciclone, le Rsa (residenze sanitarie assistenziali) hanno registrato un crollo di casi Covid e decessi, ben prima rispetto a quello che ha portato il Paese in zona bianca.Un risultato imputabile alla campagna vaccinale, secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

Ma come è stato l’andamento di Covid-19 nelle Rsa? All’aumento marcato dell’incidenza nei mesi di ottobre e novembre 2020, in corrispondenza della seconda ondata epidemica, è seguito un calo progressivo dalla fine di febbraio fino al mese di maggio e giugno 2021, ovvero dopo l’inizio della campagna vaccinale.

Il trend temporale dell’epidemia di Covid-19 nelle strutture residenziali socio-sanitarie italiane emerge dalla sorveglianza effettuata dall’Iss, che dal 5 ottobre 2020 al 13 giugno 2021, ha monitorato 845 Rsa per un totale di 30.906 posti letto. Di queste strutture, 361 erano strutture residenziali per anziani non autosufficienti, per un totale di 15.852 posti letto.

Analogo l’andamento dell’incidenza di casi di Covid-19 tra gli operatori sanitari delle strutture residenziali, con un declino nel numero di nuovi casi dopo l’inizio della campagna vaccinale, più evidente nelle ultime settimane di febbraio e da marzo a giugno 2021.

L’incidenza settimanale di Covid-19 nelle Rsa ha raggiunto nel mese di novembre 2020 un picco del 3,2% nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1% in tutte le strutture residenziali, in linea con quanto osservato nella popolazione generale. Dalla fine di febbraio si osserva un calo costante e marcato dei nuovi casi, fino a raggiungere valori prossimi allo 0,01% di nuovi casi per settimana nel mese di maggio e giugno di quest’anno.

Simile andamento ha avuto il numero di strutture residenziali per le quali si è registrato almeno un nuovo caso di Covid-19 tra i residenti rapportato al numero totale di strutture residenziali. Dalla metà di ottobre alla metà di novembre 2020 è stata registrata la maggior percentuale di strutture residenziali con almeno un caso tra i residenti (l’11% nelle strutture per anziani e il 9% in tutte le altre strutture).

Questa percentuale è andata progressivamente riducendosi, fino a raggiungere valori inferiori allo 0,01% nelle strutture residenziali per anziani e pari a 0,1% in tutte le strutture residenziali nell’ultima settimana di rilevazione (dal 7 al 13 giugno 2021).

La percentuale di residenti Sars-CoV-2 positivi trasferiti settimanalmente in ospedale rispetto al totale dei residenti in struttura ha subìto un decremento dalla seconda metà di gennaio, fino a raggiungere valori inferiori allo 0,01% in tutte le strutture residenziali nella settimana dal 7 al 13 giugno.

In maniera simile, l’indicatore relativo alla percentuale dei decessi di pazienti Covid positivi avvenuti nelle strutture residenziali in rapporto al totale dei residenti ha subìto una marcata riduzione nelle settimane di maggio e giugno, raggiungendo valori inferiori allo 0,01% nella settimana dal 7 al 13 giugn per entrambi i tipi di strutture considerate.

Il dato sulla vaccinazione tra i residenti è stato raccolto solo dal 26 aprile: a giugno il 90% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani non autosufficienti e l’85% dei residenti in tutte le strutture ha ricevuto il ciclo completo di vaccino anti-Covid.

L’indagine mostra dunque che, se l’andamento dell’epidemia nelle strutture residenziali da ottobre 2020 a giugno 2021 è stato in linea con quanto osservato nella popolazione generale, in tali strutture si è osservata, in controtendenza con il dato nazionale, una progressiva riduzione dei casi Covid-19, degli isolamenti, delle ospedalizzazioni di residenti positivi e dei decessi nei mesi di febbraio-aprile.

“Un dato – spiegano degli esperti Iss – che è frutto presumibilmente della campagna vaccinale, che ha interessato in maniera prioritaria gli ospiti di tali strutture, insieme a tutto il personale sanitario. La riduzione dei casi e dei decessi Covid-19 è proseguita in maniera consistente e continua anche nei mesi di maggio e giugno, fino ad osservarne una quasi totale scomparsa”.

Attenzione, però. Gli esperti Iss invitano a non abbassare la guarda e a procedere con il monitoraggio. Obiettivo, intercettare la ripresa di eventuali nuovi focolai epidemici nel periodo autunnale.

Inoltre, poiché la durata della copertura vaccinale non è nota, i dati relativi alla comparsa di nuovi focolai di Covid-19 saranno utili per valutare la necessità di eseguire richiami vaccinali in questa popolazione nel medio-lungo periodo.

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